Orto Botanico dell’Università di Modena
- Viale Caduti in Guerra, 127 - 41121 Modena
Centralino e informazioni/prenotazioni visite guidate:
tel: +39 059 2058270
email: ortobot@unimore.it - web: www.ortobot.unimo.it/ - RESPONSABILI D.ssa Giovanna Barbieri (Informazioni/prenotazioni visite guidate)
Prof.ssa Elisabetta Sgarbi (prefetto) - ORARI 1 Aprile - 31 Luglio e 1 - 30 Settembre, dal lunedì al venerdì con orario 9 -13. Per visite libere individuali, compatibilmente con le esigenze di servizio, sarà consentito l’accesso all’Orto - su specifica richiesta - anche al di fuori dell’orario di apertura al pubblico. Non è consentito, tuttavia, l’accesso ai minori di anni 12, se non accompagnati da persone adulte.
- INGRESSO gratuito
- BOOKSHOP
- SUPERFICIE L’Orto Botanico di Modena ha un'estensione di circa 1 ettaro e dispone di 300 metri quadri di superficie coperta per il ricovero e l'ostensione delle piante.
- VISITE GUIDATE Chiuso al pubblico per lavori di restauro
- INDEX SEMINUM
Cenni storici
Dall’antico “Giardino dei Semplici” all’Orto Botanico universitario attuale
L’Orto Botanico dell’Università di Modena fu fondato nel 1758, per volontà del Duca Francesco III d’Este, che destinò una parte del giardino di corte alla coltivazione e alla dimostrazione delle piante medicinali. Nello stesso anno, fu sancito l’inizio della “nuova Lettura di Medicina per la parte Botanica” e il medico Gaetano Rossi fu incaricato delle lezioni. Nel 1765 si stabilì una Cattedra Pubblica di Botanica a vantaggio della “Facoltà Medica e dell’Arte Aromataria”, stabilendo un compenso annuo di 24 zecchini gigliati al Dottor Rossi ed ai suoi successori. Nel 1772, con la Riforma Universitaria voluta da Francesco III, l’Orto Botanico entrò sotto la giurisdizione dell’Università. Su disegno dell’architetto Giuseppe Maria Soli, furono “determinate le aiuole destinate alla coltivazione delle piante officinali”, disposte a raggiera intorno ad una vasca centrale, che doveva servire per l’irrigazione e per ospitare la flora acquatica.
Struttura e organizzazione
L’Orto Botanico Universitario è localizzato nell’area del centro storico della città di Modena.
I principali settori espositivi sono:
1) le Serre Ducali ottocentesche, con la loro classica architettura “ad aranciera”: furono concepite, secondo i principi del collezionismo dell’epoca, per ospitare un numero elevato di piante in vaso durante i mesi invernali;
2) la Serra delle Piante Succulente, costruita verso la metà degli anni ’80: è una serra polifunzionale la cui parte principale è dedicata alla coltivazione delle piante succulente;
3) la “Serretta” a clima caldo/umido, inaugurata nel 1994, che permette la coltivazione di piante carnivore, orchidacee, felci, ecc.;
4) l’antico Parterre – Scuola, oggi più comunemente denominato “Sistema”: è costituito da una serie di aiuole che si sviluppano radialmente intorno ad una vasca centrale (Idrofitorio);
5) l’Arboreto, in cui trovano spazio circa 700 esemplari arborei e arbustivi, alcuni dei quali ultracentenari, appartenenti ad oltre 200 specie, autoctone ed esotiche.
Le piante coltivate presso l’Orto – sia erbacee che legnose – nell’insieme forniscono un’esauriente rappresentazione della biodiversità del regno vegetale. In relazione alle diverse esigenze fisio-ecologiche ed alla variabile capacità di adattamento alle condizioni ambientali, una parte di queste piante è allevata in vaso, ed è ricoverata nella stagione avversa in ambienti idonei, anche riscaldati, mentre le rimanenti sono piantate a dimora, all’aperto o all’interno di locali protetti, dove contribuiscono anche alla realizzazione di ambientazioni esemplificative di habitat particolarmente significativi.
Le principali collezioni
L’Orto Botanico di Modena possiede collezioni vegetali viventi e non viventi, come comunemente avviene in diversi Orti ed Istituti Botanici di ogni paese. Le collezioni viventi sono collocate nelle Serre Ducali, nelle serra delle piante succulente, nella Serretta, nel Sistema e nell'Arboreto; inoltre da alcuni anni è presente una piccola ma importante collezione di plantule in vitro conservate presso il Laboratorio di Micropropagazione.
Le collezioni delle Serre Ducali comprendono una grande varietà di specie botaniche esotiche, differenziate in termini di provenienza e di adattamenti all'ambiente (nell’ala a sinistra dell’edificio è ubicata la “Serra calda, mentre la “Serra fredda” (non riscaldata) si trova sul lato destro). La Serra calda ospita esemplari di Cyperus (C. papyrus e C. alternifolius), Monstera deliciosa, Ficus benjamina, Ficus nervosa e numerose piante acquatiche: Pistia stratioides, Eichornia crassipes, Lemna minor, Salvinia natans e Azolla caroliniana.
La Serra delle Piante Succulente ospita, nella sua parte principale, ambientazioni esemplificative di ambienti subdesertici illustrando i fenomeni della “succulenza”. L’aiuola centrale ospita esemplari ragguardevoli di Echinocactus grusonii, Euphorbia resinifera, oltre a varie specie di Gasteria e Aloe, che insieme ad altri taxa illustrano esempi di succulenza caulinare, fogliare e caudiciforme. Il fenomeno della convergenza evolutiva è meglio illustrato nelle aiuole laterali, dove si possono osservare le morfosi comuni di esemplari appartenenti a famiglie diverse, caratterizzate da distinte linee evolutive ed areali d’origine.
Le aiuole della serretta ospitano Bromeliaceae, Liliaceae, felci esotiche, tillantsie, cactacee epifite con alcuni esemplari del gen. Rhipsalis e, tra i rampicanti, il pepe (Piper nigrum). Sono presenti, in vaso, alcune piante carnivore (Nepenthes sp. e Dionaea muscipula).
Le specie botaniche presenti oggi nel Sistema appartengono in buona percentuale alla flora europea. Queste collezioni vengono arricchite prevalentemente da raccolte in natura e attraverso gli scambi di materiale di propagazione con altre istituzioni, italiane ed estere. L’organizzazione tradizionale ad aiuole consente di raccogliere e mettere a confronto in poco spazio specie erbacee ed arbustive, annuali e perenni, appartenenti a diverse Famiglie botaniche.
Le collezioni storiche di vegetali non viventi (in gran parte collegate tra loro) sono l’Erbario, la Carpoteca e la Xiloteca; inoltre da circa trent’anni il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica possiede ed incrementa tre collezioni di confronto: palinoteca, carpoteca e xilo-antracoteca.
L’erbario comprende decine di migliaia di campioni di piante a fiore, felci, muschi, funghi, alghe, licheni, raccolti in natura o provenienti da acquisti e scambi con altre Istituzioni italiane ed estere. L’erbario lichenologico di Francesco Baglietto (1826–1916) è considerato uno dei più importanti (o forse il più importante) erbario lichenologico storico a livello italiano ed europeo.
La Carpoteca è costituita da un migliaio di campioni vegetali di vario genere, conservati in parte all’interno di vasetti/vasi di vetro sigillati, allo stato secco oppure mediante liquido conservante (generalmente alcool), e in parte allo stato libero. Si tratta prevalentemente di semi, frutti e altre strutture riproduttive, ma anche di fusti aerei, rizomi, tuberi, bulbi, radici, foglie, galle, resine e altri essudati vegetali (gomma, manna, incenso ecc…), funghi, spore o altro.
La Xiloteca Storica è costituita da circa 350 campioni di legni che provengono da specie arboree coltivate in loco o acquisite da altre Istituzioni, attraverso le attività di scambio.L’Orto Botanico di Modena possiede collezioni vegetali viventi e non viventi, come comunemente avviene in diversi Orti ed Istituti Botanici di ogni paese. Le collezioni viventi sono collocate nelle Serre Ducali, nelle serra delle piante succulente, nella Serretta, nel Sistema e nell'Arboreto; inoltre da alcuni anni è presente una piccola ma importante collezione di plantule in vitro conservate presso il Laboratorio di Micropropagazione.
Le collezioni delle Serre Ducali comprendono una grande varietà di specie botaniche esotiche, differenziate in termini di provenienza e di adattamenti all'ambiente (nell’ala a sinistra dell’edificio è ubicata la “Serra calda, mentre la “Serra fredda” (non riscaldata) si trova sul lato destro). La Serra calda ospita esemplari di Cyperus (C. papyrus e C. alternifolius), Monstera deliciosa, Ficus benjamina, Ficus nervosa e numerose piante acquatiche: Pistia stratioides, Eichornia crassipes, Lemna minor, Salvinia natans e Azolla caroliniana.
La Serra delle Piante Succulente ospita, nella sua parte principale, ambientazioni esemplificative di ambienti subdesertici illustrando i fenomeni della “succulenza”. L’aiuola centrale ospita esemplari ragguardevoli di Echinocactus grusonii, Euphorbia resinifera, oltre a varie specie di Gasteria e Aloe, che insieme ad altri taxa illustrano esempi di succulenza caulinare, fogliare e caudiciforme. Il fenomeno della convergenza evolutiva è meglio illustrato nelle aiuole laterali, dove si possono osservare le morfosi comuni di esemplari appartenenti a famiglie diverse, caratterizzate da distinte linee evolutive ed areali d’origine.
Le aiuole della serretta ospitano Bromeliaceae, Liliaceae, felci esotiche, tillantsie, cactacee epifite con alcuni esemplari del gen. Rhipsalis e, tra i rampicanti, il pepe (Piper nigrum). Sono presenti, in vaso, alcune piante carnivore (Nepenthes sp. e Dionaea muscipula).
Le specie botaniche presenti oggi nel Sistema appartengono in buona percentuale alla flora europea. Queste collezioni vengono arricchite prevalentemente da raccolte in natura e attraverso gli scambi di materiale di propagazione con altre istituzioni, italiane ed estere. L’organizzazione tradizionale ad aiuole consente di raccogliere e mettere a confronto in poco spazio specie erbacee ed arbustive, annuali e perenni, appartenenti a diverse Famiglie botaniche.
Le collezioni storiche di vegetali non viventi (in gran parte collegate tra loro) sono l’Erbario, la Carpoteca e la Xiloteca; inoltre da circa trent’anni il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica possiede ed incrementa tre collezioni di confronto: palinoteca, carpoteca e xilo-antracoteca.
L’erbario comprende decine di migliaia di campioni di piante a fiore, felci, muschi, funghi, alghe, licheni, raccolti in natura o provenienti da acquisti e scambi con altre Istituzioni italiane ed estere. L’erbario lichenologico di Francesco Baglietto (1826–1916) è considerato uno dei più importanti (o forse il più importante) erbario lichenologico storico a livello italiano ed europeo.
La Carpoteca è costituita da un migliaio di campioni vegetali di vario genere, conservati in parte all’interno di vasetti/vasi di vetro sigillati, allo stato secco oppure mediante liquido conservante (generalmente alcool), e in parte allo stato libero. Si tratta prevalentemente di semi, frutti e altre strutture riproduttive, ma anche di fusti aerei, rizomi, tuberi, bulbi, radici, foglie, galle, resine e altri essudati vegetali (gomma, manna, incenso ecc…), funghi, spore o altro.
La Xiloteca Storica è costituita da circa 350 campioni di legni che provengono da specie arboree coltivate in loco o acquisite da altre Istituzioni, attraverso le attività di scambio.
Attività e progetti
Le principali attività che si svolgono all’interno dell’Orto Botanico di Modena sono intimamente legate all’espletamento della didattica e ricerca universitaria focalizzata sulle discipline botaniche.
Alla luce delle esigenze di conservare, classificare, valutare, promuovere l’utilizzo sostenibile del nostro patrimonio fitogenetico, l’Orto Botanico è impegnato in programmi di conservazione in situ/ex situ (in natura e in coltivazione) di specie e/o popolazioni in pericolo di estinzione.
Inoltre, l’Orto Botanico è anche sede e organo promotore di numerose attività di carattere didattico, divulgativo e promozionale su tematiche in vario modo legate alla botanica ed alle piante, rivolte sia alle scuole che ad un pubblico eterogeneo di appassionati o semplici curiosi.
Bibliografia
Dallai D., 2008 – Orto Botanico Universitario Estense di Modena. In: Russo A., Corradini E. (a cura) “Musei Universitari Modenesi”. Ed. Moderna, Bologna (ISBN 978-88-8863-214-8): 93 -122.
Dallai D., 2010 – L’Orto Botanico Universitario di Modena. In: AA.VV. “Flora del Modenese. Censimento Analisi Tutela.” Provincia di Modena, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna: 22 -26.
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Attività di conservazione ex situ/in situ – riferimenti bibliografici (ultimi 10 anni)
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Del Prete C., Perini C., Bedini G., Dallai D,. 2001 A common Catologue of living collections in Italian Botanica Gardens. Leafl 2° Eur. Bot. Gard. Congr.(°)
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Attività didattiche extrauniversitarie – Iniziative per la diffusione della cultura scientifica
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ACCORSI C.A, TORRI P., TREVISAN G., DALLAI D., BARBIERI G., BARBERINI E., BERTELLINI E., MONTECCHI M.C., BERTONI D., 2007 – The potential of botanical gardens to show pollen biodiversity – The project in Modena: 1. The pollen flora of the garden. Riassunti International conference Acclimatization, global change, gardening and biodiversity conservation (Ventimiglia – Genova, 8-11 Maggio 227): 20
BARBIERI G., BERTACCHINI M., BOSI G., 2009 – I viaggi delle piante raccontati attraverso le carte. Riassunti 104° congr. Società Botanica Italiana (Campobasso, 16 – 19 settembre 2008): 191.
BARBIERI G., BOSI G., 2010 – Il contributo dell’Orto Botanico di Modena alla mostra “Darwin: Modena e 200 anni di evoluzione”. Riassunti 105° congr. Società Botanica Italiana (Milano, 25 – 28 agosto 2010): 128.
Barbieri G., Bosi G., Bandini Mazzanti M., 2006 – Itinerari e Laboratori all’Orto Botanico: 4. Piante, polline & C. e Laboratorio polline: due attività per far conoscere il microscopico mondo del polline. Atti Soc.Nat. e Mat. di Modena, 137(2006): 69-76.
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BULDRINI F., BARBIERI G., GRAZIOSO P., TEPEDINO C., VIOTTI G., 2010 – L’esperienza delle Guide scientifiche alla mostra “Darwin: Modena e 200 anni di evoluzione”. Supplemento Atti Soc.Nat. e Mat. di Modena, 140(2009): 29-36.
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