Giardini Botanici HanburyGiardini Botanici Hanbury

  • Corso Montecarlo, 43 - La Mortola - 18039 Ventimiglia (IM)
  • RESPONSABILI Segreteria: 
    tel.: +39 0184 22661; +39 0184 226624, +39 0184 226631   fax +39 0184 226632

    Direzione: 
    Prof. Mauro Mariotti: tel.:  +39 3280170320; fax +39 010 2099377; e-mail:  m.mariotti@unige.it

    Curatori: 
    Dott. Stefano Ferrari: tel.: +39 0184 226626; fax +39 0184 226632; e-mail: gbhstefano@unige.it
    Dott. Elena Zappa: tel.: +39 0184 226622; fax +39 0184 226632; e-mail: gbhelena@unige.it
    Biglietteria e informazioni: tel./fax +39 0184 229507 e-mail: info@cooperativa-omnia.com
  • ORARI Aperto dalle ore 9.30
    Dal 9 novembre al 28 febbraio CHIUSO IL LUNEDI'
    Primavera/autunno : dal 1° marzo al 15 giugno e dal 16 settembre al 15 di ottobre, ore 9.30/17 uscita entro le ore 18
    Estate : dal 16 giugno al 15 settembre, ore 9.30/18 uscita entro le ore 19
    Inverno : dal 16 ottobre al 28 febbraio, ore 9.30/16 uscita entro le ore 17
  • INGRESSO Bassa stagione (1° luglio -19 marzo)
    Biglietto intero: euro 7,50
    Biglietto scuole: euro 4,50 scuole min.15 pax
    Biglietto ridotto: euro 6,00 - comitive (min. 20 pax) over 65, ragazzi 6/14 anni, associati FAI-T.C.I
    Biglietto convenzionato COOP: euro 5,00
    Biglietto famiglia: euro 20,00 (genitori + figli 6/14 anni)

    Alta stagione (20 marzo -30 giugno)
    Biglietto intero: euro 9,00
    Biglietto scuole: euro 6,00 scuole min.15 pax
    Biglietto ridotto: euro 7,50 - comitive (min. 20 pax) over 65, ragazzi 6/14 anni, associati FAI-T.C.I
    Biglietto convenzionato COOP: euro 5,00
    Biglietto famiglia: euro 25,00 (genitori + figli 6/14 anni)

    Abbonamenti: (validità 365 giorni dall'emissione)
    annuale: euro 25
    annuale ridotto: euro 15
  • BOOKSHOP NO
  • SUPERFICIE 18.000 mq
  • VISITE GUIDATE Visite guidate: euro 20 (oltre l'ingresso - per gruppi, su prenotazione)
    Attività didattiche per le scuole: euro 2,00 (oltre l'ingresso - per alunno, su prenotazione- informazioni dettagliate sul sito)
    Pannelli didattico - esplicativi relativi alle piante
    Posto di ristoro / picnic area, rinfreschi
  • INDEX SEMINUM -

Cenni storici

Il Palazzo

I Giardini Botanici Hanbury ebbero origine nel 1867 quando Thomas Hanbury acquistò l’antica Villa Orengo ed il terreno situato sul promontorio di Capo Mortola per trasformarlo in un giardino di acclimatazione di piante esotiche. Il fratello Daniel, farmacista e botanico, ebbe un ruolo importante nella ideazione e nella realizzazione di questo progetto.
Il podere, dell’estensione complessiva di 18 ettari, era costituito nella parte centrale da oliveto e, in parte minore, da agrumeto e vigneto, disposti su fasce (9 ettari); le parti periferiche e più scoscese erano, e sono tutt’oggi, coperte da vegetazione naturale costituita da pino d’Aleppo, leccio, mirto.
Alla realizzazione della struttura architettonica del Giardino contribuì in modo determinante il giardiniere e paesaggista tedesco Ludovico Winter, che venne assunto nel 1868 come capo giardiniere e coinvolto nella progettazione del giardino.
Ebbero inizio imponenti opere di sterro e di riporto, con costruzione di muri di contenimento, di canalizzazioni e di cisterne per la provvista di acqua; furono tracciati viali e vialetti, raccordati da scalinate; fu realizzata una rete capillare di distribuzione dell’acqua per l’irrigazione. Anche Palazzo Orengo venne ristrutturato con aggiunta di nuove ali e della torretta.
Fin dal 1867 Thomas Hanbury stabilì contatti con Giardini e con stabilimenti orticoli della vicina riviera francese; negli anni successivi lo sviluppo dei Giardini ebbe grande impulso grazie anche ai continui contatti ed ai rapporti di collaborazione con studiosi di tutto il mondo.
Una parte del territorio, circa la metà venne destinata alla coltivazione di piante esotiche provenienti dai paesi più diversi, riunite in base a criteri sistematici, fitogeografici, ecologici, estetico-paesaggistici; nei restanti nove ettari venne mantenuta la vegetazione mediterranea. Ben presto, vicino al paese de La Mortola si stabilì un piccolo gruppo di giardinieri che lavoravano in giardino con gli abitanti della zona.
In assenza di Thomas era il fratello Daniel a dirigere la gestione della proprietà alla Mortola
A partire dal 1880 ebbero impulso le attività scientifiche: vennero chiamati come curatori del Giardino valenti botanici tedeschi: Gustav Cronemayer, Kurt Dinter e Alwin Berger; incominciarono gli scambi di giardinieri e di studiosi con l’estero, specialmente con i Giardini di Kew. Venne costruito un edificio atto ad accogliere la biblioteca e l’erbario. Piante ancora ignote approdarono alla Mortola, dove erano classificate, descritte ed i tipi viventi conservati nelle varie aree del giardino. Con queste basi Alwin Berger ebbe materiale sufficiente per studiare ed effettuare revisioni sistematiche.
Alla morte di Thomas Hanbury (1907) i Giardini erano conosciuti in tutto il mondo per la loro ricchezza di piante tropicali e subtropicali e l’importanza scientifica delle collezioni.

Scilla ughii Tineo ex Guss

Il periodo della Prima Guerra Mondiale, con il ritorno dell’ultimo curatore Alwin Berger in Germania, segnò un’epoca di grave degrado. Al termine del conflitto fu il primogenito di Thomas, Cecil, che decise di rimettere mano alla proprietà con l’aiuto della moglie Dorothy. Si accollò un lavoro imponente di ristrutturazione, manutenzione, riorganizzazione, restauro, nuovo arricchimento del patrimonio vegetale, scientifico, storico e artistico. A questi progetti collaborarono il padre di Dorothy, John Frederic Symons-Jeune, e il fratello Bertram Hanmer Bunbury Symons-Jeune, entrambi architetti del paesaggio. E’ questo il periodo in cui si inizia a dare spazio all’aspetto paesaggistico, realizzando scorci panoramici, altri viali, vialetti, fontane.
L’aspetto scientifico continuò ad essere coltivato grazie a rapporti con numerosissimi giardini e orti botanici di tutto il mondo, l’ospitalità di studenti della Scuola di Orticoltura promossa dai Kew Gardens, lo scambio di esemplari e semi, l’arricchimento con nuove specie provenienti dal Messico, dal Cile, dal Sud Africa, dall’India, luoghi nei quali Cecil finanziò spedizioni botaniche.
La Soprintendenza vincolò la proprietà riconoscendone il valore architettonico, paesaggistico e culturale, con la Legge 1089 del 1939.
Dorothy risiedette alla Mortola anche dopo la morte di Cecil, avvenuta nel 1937, ma nel 1940 i Giardini, appartenenti a cittadini inglesi, furono confiscati e affidati al Banco di San Paolo.
Durante la seconda guerra mondiale i Giardini, occupati prima dalle truppe italiane, poi da quelle tedesche, subirono gravissimi danni. Nel 1944 la proprietà venne bombardata, saccheggiata e, naturalmente, abbandonata. Nel 1945 Dorothy iniziò l’opera di ricostruzione, supportata dal secondo marito il reverendo Rutven Forbes. Ma l’opera risultò superiore alle forze economiche e Dorothy, per tutelare la proprietà da probabili speculazioni chiese l’aiuto del IX Congresso internazionale di Botanica, tenutosi a Montreal nel 1959. Il Congresso si fece portavoce presso lo Stato Italiano dello stato di degrado dei Giardini e del loro immenso valore culturale, auspicandone l’acquisto, che avrebbe reso l’area pubblica, tutelata e mantenuta nelle sue finalità scientifiche. La vendita allo Stato Italiano avvenne nel 1960; nel 1962, alla ratifica dell’atto, i giardini vennero affidati all’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
I Giardini passarono in gestione al Ministero per i Beni Culturali e poi alla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria nel 1979. Gli anni ’80 segnarono un periodo di riorganizzazione dei Giardini e di nuovi interventi volti a ristrutturare la proprietà.
Nel 1987 la gestione dei Giardini venne affidata all’Università di Genova.
Con la L. R. 31 del 2000 la Regione Liguria ha istituito l’Area Protetta Regionale “Giardini Botanici Hanbury” e nel 2002 la gestione universitaria, riconfermata anche dalla Legge Regionale, si è maggiormente organizzata con la costituzione di un Centro Universitario di Servizi.

 

Struttura e organizzazione

Fontana New Vista

I Giardini Hanbury attuali sono il risultato di due fasi di realizzazione: nella prima, dovuta a Thomas, prevalse il gusto del collezionismo e dello studio di piante esotiche; nella seconda, che possiamo attribuire a Cecil e Dorothy Hanbury, venne valorizzato l’aspetto estetico della proprietà. In realtà lo stacco tra le due fasi non fu molto marcato, dal momento che nei Giardini venne sempre coltivata la ricerca e l’attività scientifica e non fu mai trascurata l’estetica del luogo. La villa rimase il cuore della proprietà, l’elemento predominante del podere, visibile anche dall’esterno. Venne anche mantenuto il muro difensivo verso il mare e i muri di sostegno della proprietà. Anche i percorsi preesistenti vennero il più possibile mantenuti o, addirittura, riportati alla luce; come per la Via Julia Augusta, l’antica strada romana dalla quale si accedeva alla proprietà prima della costruzione della strada napoleonica. Ancora oggi, la strada romana risulta una delle emergenze più significative e divide i Giardini in una parte bassa ed una bassa.

 

Con lo stesso spirito Thomas mantenne i due percorsi vicini al palazzo: la Topia e il Viale dei Cipressi. Il Viale dei Cipressi venne mantenuto sempre rigoglioso da Thomas sia nella parte che dalla strada romana si dirige verso il palazzo (Cypress Walk) concludendosi con il Chiosco Moresco, sia in quella che dall’edificio si dirige verso est (Cypress Avenue).

La Topia è uno dei punti più spettacolari dei giardini: il pergolato venne restaurato nelle sue parti portanti e ornato con la collezione di piante rampicanti.

Nel Vallone, la parte più selvaggia dei Giardini dove erano stati tagliati molti alberi e pascolavano abusivamente gli ovini, Thomas intendeva favorire lo sviluppo della  vegetazione legnosa. Così, nel Vallone, mantenute o immesse nuovamente crebbero diverse specie: pini (Pinus halepensis, P. pinaster, P. canariensis, P. insignis e P. pinea), cisti (Cistus sp.pl.) e alaterno (Rhamnus alaternus), lecci (Quercus ilex). Questa zona fu resa accessibile agli ospiti dei Giardini da comodi sentieri che si snodavano lungo il torrente, sul corso d’acqua furono costruiti diversi ponti in stile rustico o poste pietre a mo’ di guado e si procedette alla ristrutturazione dei frantoi esistenti. Furono ingenti anche le opere di incanalamento e raccolta delle acque del Rio Sorba che constarono la posa di tubazioni e lo scavo di cisterne, che dovevano servire a far fronte ai periodi di secca del torrente accumulando le acque che nei mesi piovosi erano più che abbondanti. I lavori per l’impianto d’irrigazione, che fino al 1874 era fatta a mano, si facevano oltretutto sempre più pressanti con lo sviluppo dei Giardini. Thomas utilizzò gli stessi criteri per la zona est limitrofa alla galleria ferroviaria che passa sotto Capo Mortola, creando anche il sentiero che, passando sulla scogliera, arrivava a Latte.

La parte restante dei Giardini è frutto di una splendida fusione, progettata da Thomas con Winter, fra elementi del paesaggio naturale, di quello agrario, del giardino botanico e del parco paesistico. Mantenendo i terrazzamenti originari furono create zone, separate dai percorsi sinuosi, dove la vegetazione, che in quel periodo era soprattutto d’alto fusto e sempreverde, era raggruppata per ecosistemi di provenienza. Il massimo del rigoglio e delle fioritura avveniva nel periodo invernale che, non a caso, corrispondeva al periodo di permanenza degli Hanbury. Erano ancora pochi gli arredi, le grotte e i padiglioni che invece erano la costante presenza dei giardini paesistici dell’epoca. Hanbury e Winter lavorarono assieme per dare ai Giardini l’impianto che avrebbero mantenuto nel tempo.

Il primo e più consistente intervento attuato da Thomas Hanbury e Winter fu la creazione del percorso principale di accesso alla villa, la “Grande Route“, e del palmeto vicino alla scalinata d’ingresso. Alla fine del 1872 Winter avea sistemato la zona delle “Quattro Stagioni” che dal confine settentrionale arrivava fino al pergolato della Topia; là trovarono collocazione diverse collezioni: le cactacee, le agavi, le euforbie. Vennero costruite la scala delle “Quattro Stagioni” con la Grotta delle Stalattiti e la scala delle Anfore. Una rocaille con papiri e piante acquatiche era collocata sotto casa Nirvana.

Pavillon

La Foresta Australiana, con la sua collezione di eucalipti, venne collocata nel 1875 nella zona orientale della casa padronale. Le piante succulente trovarono allora dimora nella terrazza meridionale del palazzo. Ancora più a sud, sulla “Piana“, furono creati percorsi ombreggiati, il roseto, il frutteto e l’agrumeto. Subito sotto la strada romana, nella parte occidentale, vennero collocate le serre  e il “nursery garden”, il vivaio (adesso localizzati altrove), e ancora la cantina, la falegnameria, la casa per i giardinieri. Nella parte orientale vennero edificate Casa Natalin, per i custodi, la Vaccheria, il fienile, la piccionaia. Vicino al mare, la lavanderia (ora ospita il punto di ristoro). Il terreno limitrofo al mare fu sistemato in terrazze e vi vennero coltivati gli ortaggi.

 

Alla seconda fase di realizzazione dei Giardini, iniziata nel 1918, lavorarono Cecil Hanbury, sua moglie Dorothy, suo suocero e suo cognato. L’intento fu quello di rendere più unitario ed attuale l’impianto della proprietà. Dorothy, pur muovendosi nei limiti imposti dalle collezioni esistenti, operò sfoltimenti che aprissero visuali  interessanti su emergenze architettoniche  o botaniche, o non intralciassero lo sguardo in punti panoramici.  Se all’epoca di Thomas prevalsero alberi ad alto fusto che creavano insiemi boscosi, ora si ricercano effetti coloristici e artistici, le piante vengono poi raggruppate secondo la specie. Fu posta attenzione anche a specie autoctone e venerro utilizzati e valorizzati materiali locali, ispirandosi a giardini classici o rinascimentali. Nascono così i viali di Olivi e Cipressi, siepi, fontane. Dorothy, come esplicitò più volte, pur non mescolando piante di ambienti differenti, cercò effetti cromatici, fioriture, anche estive e primaverili, di bellezza straordinaria, gruppi omogenei di vegetazione. Mossa da motivi di carattere prevalentemente scenografico, Dorothy creò il “Viale New Vista”, un rettilineo che tagliava la Foresta australiana arrivando alla strada romana. La parte superiore consta in realtà di una scala curvilinea che dalla rotonda con vasca arriva alla grotta che venne ampliata nella Fontana del Drago. Da lì la scala rettilinea fu interrotta da fontane e, più in basso, da giardini.

Sotto il muro meridionale della villa vennero rifatte le terrazze, elemento architettonico locale, e venne realizzato il “Giardino dei Profumi”, costituito da due terrazze con piante profumate, adiacenti ai “Giardinetti” e al Mausoleo Moresco. I Giardinetti sono stati considerati dalla famiglia Hanbury come il cuore dei Giardini. Si tratta di tre terrazze monotematiche: nei giardinetti superiore ed inferiore si trovano antiche cultivar di peonie; il giardinetto centrale ospita antiche rose, dai delicati profumi: galliche, damascene, bourboniane. Ad ovest della Terrazza Sud Dorothy fece costruire la Casa del Sole, con ampie finestre, così ben esposta da essere piacevole anche nei mesi invernali.

Il piazzale nord fu risistemato e allargato: il gong giapponese venne spostato in un punto estremamente panoramico e affiancato ad una panca, venne costruita una recinzione in ferro battuto e creata una siepe di cipressi.

Le principali collezioni

Già nel 1867 Thomas Hanbury iniziò la distribuzione sul terreno delle singole specie secondo diversi principi. Si seguirono criteri ora sistematici come nel caso de “Reserve Acacias” destinata alla coltivazione di acacie australiane, “Orange, Mandarine, Citron Garden” nel caso dell’agrumeto, “Bamboos”, ora fitogeografici:  “Australian Wood” , ora ecologico-colturali (secondo il tipo di terreno, di esposizione, di insolazione, di ventosità che le singole specie richiedono o sopportano) “Succulents”, “Frutteto esotico”, ora estetico-paesaggistici: “Anemone Fields”, “Giardino Giapponese”, “Giardino dei Profumi”.

Le collezioni si sono venute principalmente a costituire al prevalere dei criteri sistematici, fitogeografici o ecologici.

Le più importanti collezioni attuali dei Giardini Hanbury comprendono i generi: Acacia, Citrus, Agave, Aloe, Brugmansia, Cistus, Jasminum, Philadelphus, Rosa, Salvia; le famiglie  Myrtaceae e Bignoniaceae; infine  le Succulente, il Giardino dei Profumi, il Frutteto Esotico.

La collezione delle acacie comprende prevalentemente specie australiane, ma anche africane come A. karroo, e tropicali come A. farnesiana, americane come A. caven e A. visco. Sono inoltre presenti alcune cultivar selezionate come piante ornamentali e floricole come A. howitti ‘Clair de Lune’, A. dealbata; A. x hanburyana, ibrido ottenuto da L. Winter da A. dealbata e A. podalyriifolia.

La collezione del gen. Citrus comprende antiche varietà ornamentali o da produzione; alcune piante sono state introdotte alla fine dell’800 dal fondatore Thomas Hanbury. Si contano oltre 50 varietà di C. aurantium, C.  sinensis, C.  lumia, C.  limon, C.  medica, C.  histryx. Tra gli “esemplari storici” è degno di nota l’ esemplare di Microcitrus australis, considerato il più antico individuo vivente in Europa della specie.

Nella collezione di Agavi sono rappresentate sia specie del sottogen. Agave, come A. americana, A. salmiana, A.franzosini, A. fourcroydes, sia quelle del sottogen. Littea come A. celsii, A. attenuata, A. stricta. In un piccola area sono state rriunite alcune specie di importanza economica come A. sisalana e A. fourcroydes.

La collezione delle salvie è costituita da un cospicuo numero di specie introdotte già da T. Hanbury come ornamentali come S. sessei, S. semiatrata, S. leucantha, S. gesneriiflora, e da altre di più recente introduzione come S. mellifera, S.apiana, S. dolomitica, S. munzii.

Delle  Brugmansie si ricordano: Brugmansia versicolor, Brugmansia x candida fo. plena, Brugmansia suaveolens, Brugmansia suaveolens ‘Guatemala’, Brugmansia aurea.

Le Bignoniaceae comprendono alberi e rampicanti di origine tropicale e subtropicale appartenenti ai generi Pandorea, Distictis, Campsis, Tecoma, Jacaranda, Pyrostegia, Bignonia, Clytostoma, Macfadyena.

Il mausoleo

La collezione delle Myrtaceae include esemplari dei generi: Eucalyptus, Callistemon, Melaleuca, Tristania. In particolare: Eucalyptus citriodora, Eucalyptus sideroxylon, Melaleuca stiphelioides, Melaleuca cuticularis, Melaleuca preissiana,   Eucalyptus polyanthemos, Eucalyptus cornuta.

 

La collezione delle Succulente comprende alcuni esemplari “storici” e ormai centenari come Nolina longifolia, Samuela carnerosana (nata da una partita di semi inviata nel 1900 dal William Trealase di St. Louis – USA, che descrisse il genere), e pluricentenari come Beaucarnea stricta e Beaucarnea recurvata; Puya chilensis, e piante di più recente introduzione appartenenti a Cactaceae – come Opuntia rosea e Opuntia hanburyana – Euphorbiaceae, Aizoaceae.

Nel Giardino dei Profumi sono riunite piante  con foglie aromatiche, legno aromatico e/o con fiori profumati come Lavandula, Pelargonium, Cymbopogon, Thymus, Rosmarinus, Salvia, Calicanthus, Rosa, Jasminum, Citrus, Lonicera, Syringa, Heliotropium; Chimonanthus.

Il Frutteto esotico riunisce piante fruttifere di origine tropicale e subtropicale: Cydonia sinensis, Persea americana, Acca sellowiana, Eugenia guabiju, Carica quercifolia, Psidium cattleyanum, Macadamia ternifolia, Hovenia, Corynocarpus laevigatus.

Attività e progetti

La loggia

I Giardini Botanici Hanbury costituiscono un laboratorio all’aperto a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado. Da poco è stato allestito un piccolo laboratorio didattico.

Per il nuovo anno scolastico sono state rivedute ed arricchite le proposte didattiche.

Alle scuole della provincia di Imperia viene offerto un programma che si svolge con più incontri  nel corso dell’anno scolastico.

Per le scuole che programmano la gita di un giorno sono disponibili alcune proposte: PERCORSO DARWIN. Un percorso fruibile tutto l’anno che consente di avvicinare in successione dapprima le piante più arcaiche e di seguito le più evolute); INTORNO E DENTRO AL FIORE.  Un percorso proposto da febbraio a maggio, che consente di avvicinare i fiori e i loro segreti, dai più semplici ai più complessi, le diverse modalità di impollinazione, di scoprire i diversi modi di aggregarsi dei singoli fiori per formare infiorescenze più o meno vistose; si osservano i colori delle corolle. Grazie ad un piccolo laboratorio è poi possibile osservare le parti più interne, gli stami, l’ovario, il polline.

IL GIARDINO DELLE ESPERIDI – CONOSCERE GLI AGRUMI. La proposta didattica prevede un percorso full-immersion nel mondo degli agrumi nei mesi di gennaio e febbraio, con una passeggiata sotto gli alberi per scoprire le differenze nelle foglie, nel portamento, nelle spine degli agrumi. Poi ci si riunisce attorno ad un tavolo e i ragazzi possono, manipolando i frutti, tagliandoli, assaggiandoli, annusandoli, osservarli e descriverli.

Sono attive convenzioni con diverse istituzioni nazionali e straniere per lezioni, corsi e stages.

All’interno dei Giardini esiste una Foresteria, a disposizione di coloro che per motivi di studio, ricerca o lavoro volontario e gratuito di giardinaggio ne fanno richiesta.

L’attività svolta dell’Università prevede oltre alla conservazione delle entità presenti con la ricostruzione, ove possibile, dei dati storici di introduzione, di sviluppo di coltivazione e di acclimatazione dei singoli individui, l’incremento delle collezioni con l’introduzione di esemplari di specie registrate nei cataloghi storici o di nuove attraverso scambi o acquisti.

Presso il Giardino è attiva una Banca del Germoplasma, denominata “Laboratorio per la conservazione della diversità vegetale ligure” ove vengono conservati a lungo termine i semi delle specie vegetali liguri da salvaguardare. La Banca è stata realizzata  grazie ad un finanziamento della Regione Liguria con fondi europei (Progetto Docup – Obiettivo 2 – Rete Natura 2000); dal 2000 i Giardini Botanici Hanbury sono un’ Area Protetta Regionale (l.r. 31/2000).

Il Laboratorio è un nodo della rete Ribes.

Le strutture della Banca sono localizzate all’interno dei Giardini Botanici Hanbury in un piccolo edificio storico denominato “Casa Ballini”, che ospita anche il laboratorio dei semi del Giardino. Il Laboratorio è stato inaugurato alla fine del 2006; le attività di raccolta sono iniziate nel 2007.

Nell’ultimo biennio il Centro Universitario di servizi Giardini Botanici Hanbury (GBH) ha predisposto una serie di progetti finalizzati a:

i) conservare il patrimonio culturale in particolare botanico,

ii) valorizzare lo stesso patrimonio,

iii) migliorarne la fruizione,

iv) contribuire alla diffusione delle conoscenze sulla biodiversità del territorio in cui ricadono gli stessi GBH.

Alcuni di questi sono stati presentati dall’Università nel suo ruolo di ente gestore dell’Area Protetta Regionale, hanno ottenuto finanziamenti pubblici e sono in via di conclusione o saranno conclusi nel corso del 2011.

Di seguito vengono presentate le schede sia dei principali progetti elaborati nel biennio appena trascorso, sia di alcuni di quelli avviati in precedenza, e in fase di conclusione. Essi sono stati riuniti in schede distinte per finalità e/o settore di intervento.

 

Tutela della biodiversità e valorizzazione del Vallone del Rio Sorba

Si tratta di diversi progetti coordinati fra loro che riguardano l’area seminaturale dei Giardini Botanici Hanbury posta sul lato occidentale.

Risultati attesi. Rifacimento di un tratto dell’asse occidentale dell’impianto antincendio; bonifica dell’area percorsa da incendio nel 2007; miglioramento delle condizioni di deflusso della zona fociva del Rio Sorba; ripristino e valorizzazione di un antico percorso rurale con punti di interesse sia naturalistico, sia etnografico. L’insieme degli interventi offrirà ai visitatori la possibilità di un differente itinerario di risalita, più agevole e immerso nel fresco del “bosco”, a contatto con l’acqua scrosciante del rio e gli antichi resti di tre mulini. Saranno evidenziati anche gli aspetti “ecologici” della ruralità tradizionale, quando – nel passato – la risorsa acqua era impiegata nel modo più efficiente senza danneggiare l’ambiente.

Conclusione prevista. Gli interventi principali saranno conclusi entro il 2011.

 

Giardino dei Profumi

Risultati attesi. Consolidamento del muro perimetrale a Sud-Est del piazzale a valle del Palazzo e restauro del Giardino dei Profumi, da diversi anni non visitabile a causa di problemi di stabilità del muro citato.

Conclusione prevista. Tutti gli interventi saranno conclusi nei primi mesi del  2011.

 

Giardini Hanbury per tutti

Risultati attesi. Miglioramento dell’accessibilità e della mobilità nei Giardini Botanici Hanbury, con particolare riferimento ad anziani e persone diversamente abili; percorsi per non vedenti, e percorribili da carrozzelle; miglioramento delle condizioni di ospitalità presso il punto di ristoro.

Conclusione prevista. Gli interventi saranno conclusi entro il 2011.

Stato di avanzamento. In fase di progettazione esecutiva.

 

Parcheggio

Risultati attesi. Realizzazione di un parcheggio per autoveicoli e bus riservato ai visitatori dei Giardini Botanici Hanbury.

Conclusione prevista. Gli interventi dovranno essere conclusi entro il 2012.

Stato di avanzamento. E’ stato concluso uno studio di fattibilità.

dei residenti.

 

Divulgazione scientifica

Si tratta di azioni che rientrano fra i progetti per la divulgazione scientifica del Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca (MIUR).

Risultati attesi. Realizzazione di interventi e attività per riqualificare e valorizzare le collezioni di agrumi, di “mimose” e di rose e diffondere le conoscenze sul ruolo e l’importanza della riproduzione per seme; è stato inoltre allestito un punto di interesse dedicato alla geologia di Capo Mortola e migliorare la comunicazione relativa alle collezioni, al patrimonio botanico e geopaleontologico.

Conclusione prevista. La maggior parte degli interventi saranno conclusi entro il 2011.

 

Progetto “Serra fotovoltaica”

Si tratta dell’adattamento di una serra esistente nel vivaio dei Giardini Botanici Hanbury ai fini della produzione di energia elettrica tramite materiale fotoattivo di disseleniuro di rame e indio (CIS) di nuova concezione inserito all’interno dei vetri della serra stessa. Esperimenti svolti ad Albenga presso il CERSAA hanno verificato che tali strutture riducono solo del 10% l’irraggiamento disponibile all’interno e sono più efficienti delle tradizionali celle in silicio.

Risultati attesi. Realizzazione di un impianto fotovoltaico pilota che rappresenti una vetrina per diffondere le energie pulite nel settore agricolo della Liguria occidentale.

Conclusione prevista. Gli interventi saranno conclusi entro il 2011.

 

Progetto LIFE “SUMFLOWER”

SUstainable Management of FLOriculture in WEstern Riviera.

Dedicato a sviluppare e diffondere nuove tecnologie sostenibili nella floricoltura. I Giardini Botanici Hanbury sono capofila (Università di Genova); altri partner: CeRSAA (Centro regionale di sperimentazione ed assistenza agricola, Albenga), Impresa Verde s.r.l., Distretto Agricolo floro-vivaistico del ponente, CRA FSO (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura, Unità di ricerca per la floricoltura e le specie ornamentali, Sanremo), Istituto Regionale di Floricoltura (Sanremo).

Risultati attesi.  Suggerire linee guida per la gestione sostenibile della floricoltura; migliorare le conoscenze degli operatori del settore per quel che riguarda l’impatto ambientale; realizzare un sistema dimostrativo avanzato multifunzionale delle aziende agricole, che è un buon esempio per l’intera industria del fiore; formulare una serie di orientamenti e buone pratiche da applicare a livello comunitario per promuovere la gestione sostenibile delle aziende della floricoltura.

Conclusione prevista. Settembre 2013.

 

Progetto europeo ALCOTRA – “Natura 2000 Alpi del Mare”

È un progetto transfrontaliero che coinvolge come capofila il Parco Regionale delle Alpi Liguri, e, come partner, i Giardini Botanici Hanbury, la Regione Liguria, e il Conservatoire Botanique di Porquerolles. È coordinato con un altro progetto ALCOTRA sulla Riserva transfrontaliera di Testa d’Alpe in cui è coinvolto l’ONF (corpo forestale francese) e si avvale della collaborazione del Dipartimento per lo Studio del Territorio e delle sue Risorse (DIPTERIS) dell’Università di Genova.

Si propone di contribuire alla conoscenza dell’hotspot di biodiversità delle Alpi Liguri, area con eccezionali contatti fra regione alpina e regione mediterranea.

Risultati attesi. È stata realizzata una base di dati comune italo-francese sulle specie “patrimoniali” vegetali e animali e sugli habitat protetti dalle direttive europee. Si sono messi a punto “sul campo” metodi comuni tra ricercatori e tecnici italiani e francesi per lo studio e la gestione della biodiversità È stato organizzato un convegno internazionale con tavola rotonda ed è stata allestita la mostra “Biodiversità senza frontiere”, attualmente itinerante fra le scuole della provincia. Sul sito internet dei Giardini Botanici Hanbury è disponibile un’ampia documentazione.

Bibliografia

I Giardini Botanici Hanbury

Gastaldo P. e Profumo P., 1995 – Allemandi & C., Torino.

Questo è un libro soprattutto di visioni, un compagno di visita, una guida amichevole che accompagna anche il lettore non conoscitore alla conoscenza appropriata di questo luogo incantevole e privilegiato.

96 pagine, 65 illustrazioni a colori.

Disponibile in italiano ed inglese

Un paradiso terrestre. I Giardini Hanbury alla Mortola

Mazzino F., 1994 – Sagep, Genova.

Si tratta in particolare di un’analisi paesistica dei rapporti tra la forma del luogo e la struttura dei Giardini indirizzata ad individuare le potenzialità e i vincoli che il paesaggio naturale ed agrario hanno esercitato nella definizione del progetto, un’analisi storico-paesistica , semiologica e delle peculiarità e dei caratteri che hanno reso questi Giardini unici tra i molti creati negli stessi anni lungo la Riviera Ligure e la Costa Azzurra.

Francesca Mazzino è architetto del paesaggio e collabora al corso di Assetto del paesaggio e alla Scuola di specializzazione della Facoltà di Architettura dell’Università di Genova.

Disponibile in italiano ed inglese

 

Thomas Hanbury e il suo giardino (and his garden)

Muratorio M. e Kiernam G., 1995 – Tipolitografia S. Giuseppe, Arma di Taggia.

Si tratta di un volume dedicato in massima parte a Thomas Hanbury, nel quale vengono ripercorse le tappe fondamentali della sua vita ed è frutto di un paziente lavoro di riordino dell’archivio Hanbury, conservato presso la Sede Centrale dell’Istituto di Studi Liguri, e dell’analisi del cospicuo fondo di documenti di famiglia.

Testo in italiano ed inglese

 

La Mortola in the footsteps of Thomas Hanbury

Moore A., 2004 – Cadogan, London.

L’autore narra della straordinaria vita e passione per l’orticoltura di Thomas Hanbury, raccontandoci, attraverso una serie di lettere e documenti della famiglia Hanbury, come un giovane nato a Clapham, Londra, sia arrivato a creare una delle più importanti collezioni private di piante della sua generazione, divenuto oggi uno dei più conosciuti giardini botanici di acclimatazione del mondo.

Alasdair Moore è giardiniere e scrive regolarmente su Garden Illustrated e collabora con l’Independent on Saturday e il Daily Telegraph.

Cadogan Guides, Highlands House, 165 The Broadway, Wimbledon, London SW19 1NE. www.cadoganguides.com

Disponibile solo in lingua inglese

 

Riviera Nature Notes

A cura di Rob Cassy, 2004 – Classic travel writing. Signal Books, Oxford

Riedizione del libro pubblicato per la prima volta nel 1903 a cura di Sir Thomas Hanbury; si tratta di un rendiconto delle piante più diffuse e degli animali della Riviera e delle Alpi Marittime.

Rob Cassy, che ha curato questa edizione è un progettista di giardini e consulente in materia orticola e scrive in materia di giardinaggio sul Times.

Edito dalla Signal Books Limited, 36 Minster Road, Oxford, OX4 1LY; www.signalbooks.co.uk

Disponibile solo in lingua inglese

 

Hanbury. Storia di un giardino

A cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della Liguria.

Si tratta di un viaggio nel giardino attraverso interviste a membri della famiglia Hanbury e persone legate alla sua storia.

Videocassetta disponibile anche nella versione inglese

 

GUIDE

I Giardini Botanici Hanbury alla Mortola.

Guide turistiche ed arte n° 232 Collana Liguria regione inaspettata. Sagep, Genova.

Mazzino F., 1999 –

 

 

PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE

Cataloghi

Cronemeyer G., 1889 – Systematic Catalogue of Plants growing in the open air in the Garden of Thomas Hanbury F.L.S. Koenig, Erfurt.

Dinter K., 1897 – Alphabetical Catalogue of Plants growing in the open air in the Garden of Thomas Hanbury F.L.S. Waser Brothers, Genova.

Berger A., 1905 – Florula Mortolensis. An Enumeration of the Plants growing wild at La Mortola. Billi. Ventimiglia.

Berger A., 1912 – Hortus Mortolensis. Enumeratio Plantarum in Horto Mortolensi Cultarum. West, Newman and Co., Hatton Garden, London.

Voigt A., 1914 – in Junk’s Natur-Führer, Die Riviera. W.Junk, Berlin.

Ercoli M. et Lorenzi M., 1938 – La Mortola Garden. Hortus Mortolensis. Oxford University Press, London.

Campodonico PG., Orsino F., Cerkvenik C., 1996 – Enumeratio Palntarum in Horto Mortolensi Cultarum. Microart’s, Recco.

Botanica e storia del Giardino

Campodonico P.G., 1981 – Storia del Giardino Botanico Hanbury a la Mortola (Ventimiglia) in Notiz. Periodico della vita dell’A.N.M.S., VIII, 1: 15-19.

Campodonico P.G., 1992. Les Collections Botaniques actuelles dans le Jardin Hanbury. Museol. Sci. IX, 1992 (1993): 243-247.

Campodonico P.G., 1994. Il Giardino Botanico Hanbury: 30 anni di proprietà pubblica. Museol. Sci. XI(1-2), 1994 (1993): 161-165.

Campodonico P.G., Profumo P., Zappa E., 1999 – Il genere Salvia L. nei Giardini Botanici Hanbury. Atti 94° Congresso SBI. Ferrara, 22-25 settembre 1999: 151.

Campodonico P.G., Profumo P., Zappa E., 1999 – Presenza di Wigandia urens (Ruiz et Pav.) Choisy var. urens e Wigandia urens (Ruiz et Pav.) Choisy var. caracasana (Humb., Bompl. et Kunth) Gibson nel territorio de La Mortola. Atti 94° Congresso SBI. Ferrara, 22-25 settembre 1999: 150.

Campodonico P.G., 2007 – L’erbario, in Atti della Giornata di studi per una condivisione delle fonti Archivistiche, Librarie e Fotografiche. – Celebrazioni per il centenario della morte di Thomas Hanbury. (in stampa).

Campodonico P.G., 2010 – Thomas Hanbury and his Garden. Boll. Mus. Ist. Biol. Univ. Genova, 72: 12-14.

Gentile S., 1992 – Il giardino Hanbury di la Mortola in Raimondo F.M. (ed.), 1992 – Orti Botanici, Giardini Alpini, Arboreti Italiani, pp. 353-359. Edizioni Grifo, Palermo.

Profumo P., 2010 – Is Thomas Hanbury’s idea of garden still alive? Boll. Mus. Ist. Biol. Univ. Genova, 72: 15-17.

Whitsey F., 1992 – La Mortola looks good. The Garden Vol. 117 part 1: 24-29.

Zappa E. e Campodonico P.G., 2005Senecio deltoideus Less. (Asteraceae), specie sud africana sfuggita alla coltivazione nei Giardini Botanici Hanbury. Informatore Botanico Italiano,  37(1, parte  A) 2005: 458-459. Atti 100° Congresso della Società Botanica Italiana (Roma).

Campodonico P.G., Zappa E., 2006 – Introduction of ornamental species of Labiatae at Hanbury Botanic Gardens – La Mortola (Italy). Proceedings of the First International Symposium on the Labiatae. Acta Horticulture 723: 105-109.

Zappa E., Campodonico P.G., 2006 – La flora delle Canarie nelle collezioni dei Giardini Botanici Hanbury. Atti 101° Congresso della Società Botanica Italiana  Caserta 27-29 settembre 2006.

Zappa E., Boero F., Pastor F., Sottile L. F. 2007 – The Pteridological Collections at Hanbury Botanic Gardens (La Mortola):  historical research and a plan for restoration of the Ferns area. Bull. Mus. Ist.Biol. Univ. Genova, 72 (2010): 165-170.

Zappa E., Campodonico P.G., 2007 – Echanges de végétaux entre le Jardin Hanbury et la Villa Thuret : premières notes sur les plantes et les graines de la Villa Thuret Introduites à la Mortola. Colloques premières « Rencontres de Thuret » INRA Sophia-Antipolis et Villa Thuret – 24/25 octobre 2007.

Zappa E. 2007 – Spunti dalle fonti per lo studio delle dinamiche di sviluppo dei Giardini. Celebrazioni per il centenario della morte di Thomas Hanbury, La Villa e i Giardini della Mortola. in Atti della Giornata di studi per una condivisione delle fonti Archivistiche, Librarie e Fotografiche. – Celebrazioni per il centenario della morte di Thomas Hanbury. (in stampa).

 

Ricerche etnobotaniche

Bisio A., Minuto L. 1996. The Scent Garden at La Mortola: collection and applied studies. In Guerci A., (ed. r) Abstracts del 3° Colloquio Europeo di Etnofarmacologia – 1° Conferenza Internazionale di Antropologia e Storia della Salute e delle Malattie, 1: 150. Erga Ed., Genova.

Bisio A., Cornara L. 1996. Chiranthodendron pentadactylon Larreat., a Mexican medicinal plant in the Hanbury Botanical Gardens. In Guerci A., (ed. r) Abstracts del 3° Colloquio Europeo di Etnofarmacologia – 1° Conferenza Internazionale di Antropologia e Storia della Salute e delle Malattie, 1: 253. Erga Ed., Genova.

Bisio A., Minuto L., Gastaldo P. 1997. Datura and Brugmansia genera (Solanaceae) in the Hanbury Botanical Gardens: taxonomic and ethno-pharmacological survey. In Guerci A., (ed. r) Salute e Malattia: Itinerari Storici, 2. Erga Ed.: Genova.

Bisio A., Minuto L. 1998. The Citrus collection in the Hanbury Botanical Gardens. Abstracts della Conferenza internazionale di Antropologia e storia della Salute e delle Malattie: “Antropologia, Alimentazione e Salute”, Genova, 2-5 aprile 1998 2: 83.

 

Atti di congressi

AA.VV., 2010 – Acclimatization, global change, gardening and biodiversity conservation. Ventimiglia Genova (Italy) 8-11 May 2007 Celebration of the first centenary of the death of Sir Thomas Hanbury (1832-1907). Boll. Mus. Ist. Biol. Univ. Genova, 72: 1-170.