Hortus Bruttiorum, Orto Botanico dell’Università della Calabria
- -+39 0984 493457 (segr. e fax) +39 0984 493112 (Curatore) ortobot@unical.it
- RESPONSABILI - Nicodemo G. Passalacqua (Curatore responsabile)
- ORARI - lunedì - venerdì 9:30-13:00; sabato (chiuso, da Ottobre a Marzo)
- INGRESSO - gratuito
- BOOKSHOP - no
- SUPERFICIE
- VISITE GUIDATE - solo per gruppi, su prenotazione http://museo.unical.it/ortobotanico/
- INDEX SEMINUM
Cenni storici
L’Orto Botanico dell’Università della Calabria nasce nel 1982, grazie alla volontà ed all’impegno di Giuliano Cesca, docente di Botanica Sistematica della stessa Università.
Cesca percepì l’importanza di tale istituzione in un territorio come quello calabrese, in cui la ricchezza e la bellezza della natura si scontravano spesso con la disattenzione della popolazione e, ancor più, degli amministratori locali.
Per lo scopo, furono assegnati circa otto ettari di terreno collinare ubicati in località Molicelle presso Arcavacata di Rende. L’area si derivava in gran parte da coltivi (grano, foraggiere ed ulivi) e zone pascolate, ma con alcuni pregevoli lembi di bosco naturale. Non fu difficile per Cesca, direttore e presidente dell’Orto Botanico sin dalla sua istituzione fino al 2006, decidere che proprio queste aree naturali e seminaturali sarebbero diventate l’elemento di maggiore pregio dell’Orto Botanico, un vero e proprio laboratorio-natura all’aperto dove scoprire, conoscere ed amare più di 400 specie spontanee della flora vascolare della Calabria.
Nel 1984 fu assegnata la sede provvisoria, un prefabbricato metallico (un capannone da cantiere) in cui hanno trovato posto un’aula per lezioni e seminari, un laboratorio di microscopia, la biblioteca e l’erbario.
Dopo i primi interventi mirati a rimuovere le discariche abusive di immondizia, usuali nelle aree verdi prossime ai centri urbani, sono stati realizzati dei sentieri per permettere l’accesso alle aree più significative dell’Orto; successivamente si è proceduto alla sua recinzione per evitare “utilizzi impropri”.
Le attività iniziarono ben presto, e si orientarono prevalentemente verso il territorio regionale. Esse consistevano essenzialmente in: didattica rivolta sia agli studenti universitari che agli studenti delle scuole elementari e medie; ricerche tassonomiche, floristiche e vegetazionali indirizzate soprattutto ad una conoscenza botanica della regione; divulgazione mediante pubblicazioni sulla natura calabrese; servizio al territorio, in particolare per gli enti locali, con la realizzazione di progetti e la definizione di normative finalizzati alla conservazione della natura.
Struttura e organizzazione
L’Orto Botanico fa parte del Centro di Sperimentazione e Documentazione Scientifica dell’Università della Calabria “Museo di Storia Naturale della Calabria ed Orto Botanico”.
Il Centro è strutturato in quattro sezioni autonome: l’Orto Botanico, la sezione Zoologica, la sezione Geopaleotologica e la sezione di Fitofarmacia.
L’Orto si sviluppa su otto ettari di terreno collinare, a quote comprese tra 180 e 220 m s.l.m.
Si colloca nel bacino del Crati che è il più importante corso d’acqua della Calabria. La Catena Costiera delimita il bacino sul versante occidentale, mentre il massiccio della Sila si erge sul versante opposto, formando una valle ampia e profonda .
L’Orto dei Bruzi è facilmente riconoscibile dall’area universitaria circostante grazie al filare di cipressi che accompagna la recinzione sul lato meridionale ed occidentale, mentre sul lato orientale il limite è marcato da lecci. Lungo la recinzione crescono numerosi rampicanti quali rose, glicini, passiflore, bignonie e, in corrispondenza dei boschi, edera spontanea.
Vi sono due ingressi principali, uno sul lato Sud, al limite del filare di cipressi, ed uno sul lato Est, in prossimità del quale cresce una grande quercia.
La superficie si articola in quattro settori principali, grossolanamente separati dalla rete idrografica di superficie dell’Orto: due derivanti da aree coltivate, l’Orto degli Ulivi e l’Orto delle Cerze, e due che conservano lembi di vegetazione naturale e seminaturale, il Bosco dell’Amore ed il Bosco della Sorgente.
Le principali collezioni
All’interno dell’Orto Botanico si riconoscono sia aree naturali e seminaturali, con boschi di querce, di pioppi e prati umidi, che aree derivate da attività agricole quali la coltivazione dell’ulivo, del grano e di varie specie foraggiere. Nel complesso vivono più di 400 specie spontanee di piante vascolari della flora calabrese: una notevole ricchezza in termini di biodiversità.
A questo patrimonio locale si sono aggiunte nel tempo le varie collezioni di piante. Le raccolte sono state effettuate principalmente nel territorio regionale, con particolare attenzione alla flora a rischio e/o peculiare della Calabria, ma vi sono anche collezioni di piante esotiche che con le loro peculiarità possano offrire interessanti spunti di approfondimento di tipo tassonomico, morfo-anatomico, biologico, ecologico o fitogeografico.
Le nuove collezioni hanno trovato spazio prevalentemente nelle aree derivate da coltivi, col preciso intento di interferire il meno possibile con le aree naturali e semi-naturali.
L’Orto Botanico è infatti stato proposto come Sito di Importanza Comunitario (S.I.C. IT310057, D.M. 25 marzo 2005, ai sensi della direttiva 92/43/CEE) per tutelare alcune aree seminaturali umide che ospitano una ricca popolazione di isoetes (Isoetes sp.pl.).
Attività e progetti
Didattica
L’educazione alla biodiversità è una delle attività principe dell’Orto Botanico: oltre ad ospitare vari corsi universitari, numerose sono le classi delle scuole elementari, medie e superiori, che partecipano alle attività didattiche proposte dall’Orto Botanico.
L’attività didattica universitaria è collegata ai corsi di Botanica Sistematica, Ecologia Vegetale, Fitogeografia, Micologia, Strategie di Conservazione di Flora e Vegetazione, della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, nonché al corso di Biologia Vegetale, per la Facoltà di Farmacia.
Per la didattica rivolta alle scuole elementari e medie è attiva una convenzione del Museo con l’Associazione “Isoetes”, un’associazione senza fini di lucro costituita da ex allievi e collaboratori esperti in Scienze Naturalistiche, che gestisce questa attività con le scuole. Per le visite scolastiche con esercitazioni in aula è prevista la raccolta di materiale in Orto e l’osservazione con tecniche elementari di microscopia.
Inoltre, nel corso degli anni, l’Orto Botanico ha partecipato alla realizzazione di corsi di formazione professionale con tematiche inerenti le attività della struttura. In particolare, l’Orto Botanico collabora con la Regione Calabria per il corso di preparazione per il rilascio della patente per la raccolta dei funghi.
Ricerca
Le principali attività di ricerca che si svolgono presso l’Orto Botanico rientrano nel campo della biosistematica e geobotanica, con particolare riguardo alla copertura vegetale della Calabria.
Le attività di Sistematica e Tassonomia vegetale sono volte all’approfondimento di entità e gruppi critici della flora vascolare mediante metodologie biometriche che permettano di delimitare meglio le entità indagate.
Fra le varie indagini in campo tassonomico, particolare rilievo presenta la tipificazione di entità della flora calabra e, più i generale della flora italiana ed europea.
Le ricerche floristiche, intraprese da molti anni dai ricercatori che hanno prestato la loro opera presso l’Orto Botanico, hanno portato alla realizzazione di un erbario relativamente consistente della flora calabra. La determinazione e consultazione di campioni d’erbario, unitamente all’archiviazione di tutti i dati bibliografici, ha permesso di strutturare un banca dati finalizzata alla realizzazione di una Flora della Calabria, che, una volta completata sarà consultabile su internet.
Gli studi di vegetazione degli ultimi anni sono stati focalizzati su comunità vegetali di pregio dell’Appennino meridionale, quali le fitocenosi palustri e le comunità di valletta nivale; essi si basano su indagini ecologiche, fitosociologiche e sintassonomiche. Sono in corso di ultimazione ricerche sulle dinamiche spaziali e temporali nell’area del Parco Nazionale del Pollino. Queste attività sono supportate dall’utilizzo di sistemi informativi geografici quali strumento di rappresentazione ed analisi territoriale.
Gli studi sistematici, floristici e fitosociologici sono supportati da indagini demografiche e di biologia di popolazione, analisi dei modelli di distribuzione spaziale e dei processi riproduttivi finalizzati alla definizione dello stato di conservazione (IUCN assessment) di piante rare ed a rischio.
Divulgazione e servizio al territorio
Grazie alle conoscenze ed alle competenze sviluppate negli anni, L’Orto Botanico ha potuto offrire un servizio qualificato al territorio sia nel campo della divulgazione che nell’ambito di progetti legati alla conservazione della natura. E’ così che sono nati contributi e pubblicazioni a carattere divulgativo quali “Fiori e piante del Parco del Pollino” di L. Bernardo, “Le orchidee spontanee della Calabria” di L. Bernardo e D. Puntillo e “L’Orto dei Bruzi. La Flora della Calabria: un patrimonio sottovalutato” di G. Cesca e L. Peruzzi.
Ricordiamo infine alcune importanti azioni per la conservazione della natura nel territorio regionale, come il contributo al progetto “Bioitaly”, attraverso il quale sono stati individuati i Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) della regione Calabria, e la collaborazione alla stesura del libro Liste Rosse Regionali delle piante d’Italia.
Bibliografia
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