Civico Orto Botanico di TriesteCivico Orto Botanico di Trieste

  • Trieste
    tel: +39 040 36 00 68 - fax: +39 040 36 00 68
    email: ortobotanico@comune.trieste.it - web: http://www.ortobotanicotrieste.it/
  • RESPONSABILI curatore Civico Orto Botanico: Massimo Palma - (direttore Servizio Civici Musei Scientifici: Nicola Bressi)
  • ORARI aperto dal 8 marzo al 15 novembre: lunedì e mercoledì 9 -17; martedì, giovedì e venerdì 9 -13; sabato e domenica 9 -14
  • INGRESSO gratuito. Indirizzo: via Carlo de' Marchesetti 2 - 34142 - Trieste. Autobus: diretti n. 25, 26; oppure n. 6, 9, 35 con percorso pedonale: fermata in piazza Volontari Giuliani, percorso Scala San Luigi -Campo San Luigi; o con fermata successiva Scala Margherita percorso via Pindemonte - Bosco Biasoletto.
  • BOOKSHOP no, è possibile consultare i quaderni didattici pubblicati e scaricarli in formato zip. (elenco nel bookshop del Civico Orto Botanico di Trieste). Una fornita biblioteca scientifica botanica e di giardinaggio è a disposizione del pubblico per consultazione (elenco nel Catalogo Integrato dei Beni Culturali).
  • SUPERFICIE area: 10.000 mq - serre: 110 mq - quote: min. 75 - max. 95 m s.l.m.
    coordinate: lat. 45° 39' 11" N , long. 13° 47' 29" E
    Scarica il dépliant dell'orto in formato pdf
  • VISITE GUIDATE si eseguono visite guidate, attività didattica per gruppi e scuole su prenotazione all'interno dell'Orto e nell'ambiente naturale. Proseguono le attività di passeggiate matematiche con l’ausilio dei quaderni didattici. In questi ultimi anni sono stati svolti anche programmi sperimentali di terapia orticolturale.
    E' in fase di studio un percorso attrezzato per non vedenti. In orto botanico sono a disposizione le traduzioni in Braille dei dépliant informativi delle diverse sezioni.
    Prosegue la fattiva collaborazione con i volontari dell'Associazione di volontariato"Cittaviva", che offre la possibilità agli interessati di svolgere attività saltuarie di giardinaggio all'interno delle strutture del Civico Orto Botanico a supporto del personale comunale.
  • INDEX SEMINUM http://www.ortobotanicotrieste.it/bookshop/index-seminum

Cenni storici

Progetto storico

Progetto storico

1842 Nasce il Civico Orto Botanico. La Municipalità triestina sceglie l’area del territorio di Chiadino, ancora oggi occupata dal Civico Orto Botanico, per sperimentare la possibilità d’attecchimento del pino nero austriaco sul Carso. L’esperimento viene affidato al farmacista botanico Bartolomeo Biasoletto (1793-1858) che in una sezione del sito trasferisce anche le specie più rare coltivate nel suo antico Orto Farmaceutico della civica campagna detta La Fontana (ora via del Coroneo), chiuso per mancanza di fondi.

Statua di Bartolomeo Biasoletto

Statua di Bartolomeo Biasoletto

1861 Quello che allora veniva definito Giardino Botanico comincia ad ampliarsi e a prendere forma grazie all’impianto e alla semina di un copioso numero di specie locali raccolte sulle Alpi Giulie, in Istria e in Dalmazia da Muzio de’ Tommasini (1794-1879) e dai suoi collaboratori. Già Podestà di Trieste, studioso botanico di respiro internazionale, amico ed estimatore di Biasoletto, Tommasini intende dar vita ad un vero e proprio istituto scientifico.
1871 Dopo la morte della botanica Elisa Braig (1803-1870), amica di Biasoletto e di Tommasini, la raccolta viene incrementata con le numerose specie locali, alcune molto rare, provenienti dal suo giardino di Villa Murat nel rione di S. Andrea.
1873 Con una delibera della Giunta municipale l’Orto Botanico viene aperto al “pubblico passeggio”.
1877 Viene dato alla stampa il primo catalogo per lo scambio di semi: «Delectus Seminum quae Hortus Botanicus Tergestini pro mutua communicatione offert», frutto della collaborazione fra Muzio de’ Tommasini e Raimondo Tominz (1822-1906), l’Ispettore delle pubbliche piantagioni che continuerà a prendersi cura dell’Orto per molti anni dopo la morte di Tommasini.
1903 L’Orto Botanico diventa pubblica Istituzione e viene annesso al Museo di Storia Naturale. Carlo de’ Marchesetti (1850-1926), direttore del Museo, allievo prediletto di Tommasini, assume diretta responsabilità anche dell’Orto. Sotto la direzione di Marchesetti il Civico Orto Botanico (è questo il nome che assume da quel momento) raggiunge la massima espansione ed assume l’impostazione planimetrica attuale. Viene inoltre arricchito di una sezione di piante palustri, una di piante alpine e una di specie per usi economici, medicinali e industriali.
1921 Dopo il pensionamento di Marchesetti, il Museo Civico di Storia Naturale e gli istituti annessi passano sotto la direzione dello zoologo Mario Stenta (1876 -1928), quindi sotto quella dell’entomologo Giuseppe Müller (1880-1967) direttore del Museo.
1929 L’Orto viene affidato al curatore aggiunto Carlo Lona (1885-1971), naturalista e studioso di entomologia e botanica che se ne occuperà fino al 1968. In questo lasso di tempo alle collezioni preesistenti vengono aggiunte una sezione di piante medicinali ed una sezione di piante dell’ambiente roccioso.
1948 La direzione dell’Orto passa allo zoologo ed entomologo Edoardo Gridelli (1895-1958) direttore del Museo Civico di Storia Naturale.
1960 Renato Mezzena assume l’incarico di direttore del Museo Civico di Storia Naturale e dell’Orto Botanico. L’Orto in questo periodo viene arricchito da una collezione di felci.
1986 Il Civico Orto Botanico viene chiuso al pubblico per insufficienza di risorse e carenza di personale. Si interrompe così anche la pubblicazione dell’«Index Seminum».

Entrata

Entrata

1997 Sotto la guida di Sergio Dolce, direttore dei Civici Musei Scientifici, continuano i lavori di ristrutturazione iniziati nel 1991. Massimo Palma, curatore dell’Orto Botanico, riprende la pubblicazione dell’«Index Seminum».
2001 Una parte dell’Orto Botanico viene riaperta al pubblico, mentre proseguono i lavori di restauro, reimpianto e semina per ricostituirne il patrimonio botanico.

2012 Dal 1 febbraio il direttore del Servizio Musei Scientifici del Comune di Trieste e anche del Civico Orto Botanico è stato nominato Nicola Bressi (naturalista e biologo della conservazione).

Struttura e organizzazione

Il Civico Orto Botanico è di proprietà del Comune di Trieste e fa parte dei Civici Musei Scientifici.
All’Istituto è associata una riserva naturale formata dal bosco Biasoletto e bosco Farneto (in tot. 90 ettari).
Elemento cardine nel rapporto tra ricerca scientifica e conservazione dell’ambiente, il Civico Orto Botanico si propone attualmente anche come luogo didattico e ricreativo. Tale Istituto infatti, deve essere in grado di soddisfare le esigenze di una ricerca scientifica avanzata ed allo stesso tempo di una nuova conoscenza dell’ambiente, così da rappresentare un’occasione per sviluppare attività di carattere culturale per una fascia sempre più ampia di popolazione.

Infopoint

Infopoint

Oltre all’aspetto di ricerca e classificazione sistematica, una tale istituzione assume anche il ruolo di conservazione, coltivazione e riproduzione di piante officinali, tessili ed alimentari, varietà orticole locali, flora spontanea ed endemica della regione e delle zone adiacenti, piante acquatiche e palustri, piante succulente, e quindi si può considerare come isola, sia pure artificiale, di diversità floristica, che gioca un ruolo strategico nella conservazione della biodiversità, e quindi anche nella sopravvivenza dell’uomo stesso.
Quando l’Orto, come in questo caso, risulta integrato nella vita cittadina, non è più una struttura ad uso dei botanici, ma si rivolge ad un pubblico, ben più vasto, che intende ampliare la propria cultura, o anche solamente sfuggire ad un ambiente urbano inquinato e alienante.

 

Il Civico Orto Botanico è raggiungibile con passeggiata attraverso Bosco Biasoletto: fermata linee n. 6, 9, 35 in piazza Volontari Giuliani, percorso Scala San Luigi – Campo San Luigi; o con fermata successiva Scala Margherita percorso via Pindemonte – Bosco Biasoletto.

Le principali collezioni

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1 – Piante spontanee
Questa sezione è in allestimento. Si provvederà ad un accurato ripristino delle aiuole storiche, prediligendo le specie più interessanti del territorio triestino, dell’Istria e delle regioni adiacenti.
2- Piante da appartamento
All’inizio del percorso dedicato alle piante velenose “l’orto dei veleni”, sono esposte le più diffuse piante d’appartamento tossiche o letali.

Peonia

Peonia

3 – Piante ornamentali
Nelle aiuole poste lungo il perimetro dell’orto, sono ospitate alcune collezioni di piante ornamentali (Hedera – edera, Hydrangea – ortensia, Hosta – hosta, Helleborus – elleboro, Paeonia – peonia, Rosa – rosa, Viola – viola), bulbose a fioritura primaverile (Crocus – crochi, Galanthus – bucaneve, Eranthis – piè di gallo) ed autunnale (Sternbergia – zafferanastro giallo).
4 – Florilegio di piante magiche
In un’aiuola disegnata su una trama di suggestioni esoteriche, arricchita con una fontana di pietra, simbolo della trinità, sono raccolte le principali piante dai significati magici, religiosi e mitologici. La magia è metafora del rapporto con la natura, fondamento dell’edificio mentale che l’uomo erige contro l’indistinto, stimolo per la conoscenza di tradizioni spesso basate su poteri officinali, o su tabù dettati dall’effettiva pericolosità del vegetale. Non quindi un incentivo alla superstizione.
5 – Giardino dei semplici
Il giardino dedicato alle piante officinali segue un criterio sistematico (Pignatti, 1982). La scelta delle specie si è basata sull’elenco delle piante iscritte alla Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana, integrato con quelle presenti in studi di etnobotanica del Friuli-Venezia Giulia (Lokar, Poldini, Rossi), su liste storiche (Marchesetti) e su ricerche riguardanti le piante officinali del Litorale Austro-Ungarico (Tominz, 1881).

6 – Fiori di loto
Nelle vasche sono collocate diverse specie acquatiche tra cui una collezione di fiori di loto (Nelumbo sp.), in piena fioritura nel mese di luglio ed agosto, con colori cangianti nelle sfumature del rosa bianco e giallo.

7 – Piante alimentari
Dopo accurate ricerche di fitoalimurgia (alimentazione con piante spontanee) si è giunti ad organizzare questa zona in base ai diversi ambienti di crescita delle singole specie, così da facilitarne il riconoscimento in natura.

Iris

Iris

8 – Giardino formale
Nelle ordinate aiuole delimitate da basse siepi di bosso, sono raccolte alcune collezioni di piante ornamentali che fioriscono in diversi periodi dell’anno. I generi, qui rappresentati da molte specie diverse, sono: Helleborus (elleboro – fi. II-IV), Narcissus (narciso – fi. XI-V), Paeonia (peonia arbustiva – fi. III-V), Iris (giaggiolo – fi. II-VII), Hydrangea (ortensia – fi. IV-IX), Hosta (hosta – fi. V-VII), Rosa (rosa – fi. V-X), Salvia (salvia – fi. IV-XI).

9 – Tinte d’erbe – sezione piante tintorie
La scelta di dedicare un settore ad una collezione di piante tintorie è nata dal desiderio di far conoscere alcune delle principali specie storicamente usate dai tintori, alle quali sono affiancate le spontanee di uso più limitato e locale, e le esotiche che mal sopportano i nostri rigidi inverni e devono essere protette nelle serre.

10 – Piante utili
In seguito ad un attento restauro delle strutture e della viabilità, questa sezione ospiterà le principali “piante dell’uomo”, cioè quelle che per usi diversi (alimentari, cosmetici, tessili) hanno accompagnato la storia e le vicende dell’umanità.

11 – L’orto dei veleni – sentiero piante velenose

Questo percorso guidato ci permette di conoscere più da vicino alcune piante velenose. Per ciascuna di esse vengono fornite informazioni scientifiche, accompagnate da curiosità ed impieghi. Il sentiero si propone anche di evidenziare ciò che di buono il veleno racchiude: nelle note farmacologiche citate in etichetta, si riportano gli utilizzi terapeutici delle varie sostanze tossiche.

12 – Percorso geropaleontologico
Percorso formato da circa venti stop che rappresentano le rocce e i fossili più comuni del Carso Triestino. I campioni sono presentati in ordine temporale, dai più antichi (Aptiano-Albiano) ai più recenti (Quaternario).

Attività e progetti

Meridiana

Meridiana

Il Civico Orto Botanico ospita una banca del germoplasma, pubblica l’Index Seminum, dove vengono di anno in anno elencate le specie di cui si offrono i semi, complete di tutti i dati di raccolta. La gestione delle collezioni e delle sementi è svolta da un database dedicato appositamente creato. L’Index Seminum è inviato a molti altri Orti Botanici del mondo per uno scambio gratuito tra Istituti Scientifici ed o disponibile in rete. Questa pubblicazione era stata sospesa in seguito all’inizio dei lavori di ristrutturazione. Si è voluto tuttavia riprenderne la stampa in occasione del 150° anniversario della fondazione del Civico Museo di Storia Naturale, nel 1996. Dal 1996 al 2003 tale pubblicazione ha ospitato anche la raccolta di semi del Giardino Botanico “Carsiana” di Sgonico, in un’ottica di collaborazione tra le realtà naturalistiche provinciali. Lo scambio delle sementi avviene esclusivamente tra istituti scientifici ed orti botanici. Sono possibili anche ordini on-line da parte di altri orti botanici attraverso il sistema Sys Tax (http://www.biologie.uni-ulm.de/systax/infgard/index.html)

Il francobollo dell’orto botanico di Trieste

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Il francobollo e l’annullo postale dell’orto botanico sono disponibili on line www.poste.it  e nello spazio filatelia di via Galatti a Trieste.

Si tratta del primo Istituto Scientifico del Friuli Venezia Giulia a ricevere tale importante riconoscimento.Il francobollo del Civico Orto Botanico è inquadrato nella serie 2015 “Il patrimonio naturale e paesaggistico” e intitolata a “Parchi, giardini ed orti botanici d’Italia”. Gli altri 3 francobolli che compongono la quartina della serie, riguardano il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci (Montalto di Castro, Viterbo), il Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore (L’Aquila) ed il Parco Nazionale dell’Asinara (Porto Torres, Sassari).

Invasati, tutti pazzi per i fiori

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Appuntamento annuale con il mercatino del giardinaggio e orticoltura vendite e scambi di piante, semi, bulbi, terricci e libri visite guidate, musica e incontri – Entrata gratuita

L’interessante e curiosa iniziativa, promossa dal Servizio Musei Scientifici del Comune di Trieste, per chi vuole partecipare come espositore è riservata esclusivamente a privati e associazioni Onlus. Mentre il mercatino e le attività collaterali sono aperte a tutti. Ideata per essere soprattutto un momento di incontro, confronto e scambio di esperienze e di materiali fra giardinieri non professionisti, appassionati e dilettanti. In tal senso, all’interno dell’Orto Botanico ogni partecipante potrà esporre e proporre in scambio o in vendita piante o parti di esse, talee, semi, bulbi, rizomi, terricci, vasi nonché libri di giardinaggio.

L’appuntamento si ripete la seconda domenica di mesi di aprile, maggio, giugno e settembre, sempre accompagnato da eventi collaterali, che offriranno altrettante occasioni d’intrattenimento per il pubblico che vorrà partecipare alla manifestazione: nell’Orto Botanico avranno luogo infatti, in concomitanza con “Invasati, tutti pazzi per i fiori”, diversi incontri culturali, concertini e attività.
L’iniziativa, organizzata come detto dal Comune di Trieste, è attuata in collaborazione con la Cooperativa agricola Monte San Pantaleone Onlus, l’Associazione Orticola del Friuli Venezia Giulia “Tra Fiori e Piante”, l’Associazione di volontariato culturale Cittaviva Onlus.

Norma per la partecipazione

INVASATI, TUTTI PAZZI PER I FIORI 2015

Bookshop

Quaderni didattici pubblicati
(testi scaricabili in .zip dal sito http://www.ortobotanicotrieste.it/bookshop/)

QUADERNOUNO – L’erbario – MARISA VIDALI, CARLO GENZO, 2001

QUADERNODUE – Gli animali del giardino naturale – UMBERTO CHALVIEN, 2002

QUADERNOTRE – Il verde a Trieste – LIVIO POLDINI, 2003

QUADERNOQUATTRO – Le piante tintorie – ASS. TINTURA NATURALE “MARIA ELDA SALICE”, 2003

QUADERNOCINQUE – Terapia orticolturale – ALESSANDRA CHERMAZ, 2003

QUADERNOSEI – I licheni e la qualità dell’aria – MIRIS CASTELLO, LUISA ZAPPA, 2004

QUADERNOSETTE – I tetti verdi e la bioarchitettura – FABRIZIO MARTINI, MASSIMO PALMA, ELENA DE VECCHI, 2005

QUADERNOTTO – Una passeggiata matematica – CARLO GENZO, LUCIANA ZUCCHERI, 2006

QUADERNONOVE – Appunti di erboristeria – LAURA MARZI, 2007

QUADERNODIECI – Fisiografia, la stampa naturale – FURIO DE DENARO, 2008

QUADERNOUNDICI – Piante in città – Carlo Genzo, Fabrizio Martini, Massimo Palma, 2009

QUADERNODODICI – Percorso geopaleontologico / Geopaleontological routeDeborah Arbulla, 2013

QUADERNOTREDICI –Margherite e spirali, cavolfiori e frattaliUna passeggiata matematica II – Carlo Genzo, Alessandro Logar, 2014

Civico Orto Botanico e Bosco Farneto – AA.VV.  – 2013 (testo scaricabile in .zip dal sito http://www.ortobotanicotrieste.it/bookshop/)

Fotosintesi – Adriano Perini, 2005

Il nostro Chiadino – Storia, cronaca e vicende del Civico Orto Botanico di Trieste. – Odilla Celli, 2005

Primavera in orto botanico. Atti del corso di giardinaggio 1997-1998  – pubblicato in collaborazione con l’associazione di volontariato “Cittativa”
(testo scaricabile in .zip dal sito http://www.ortobotanicotrieste.it/bookshop/)

Escursioni botaniche sullo Schneeberg nella Carniola.
Discorso tenuto in due giornate al Gabinetto di Minerva dal dr. Bartolomeo Biasoletto, 1846 – Ristampa 1993

La Valle dell’Ospo e i laghetti delle Noghere – DE VECCHI L., DOLCE S., PALMA M., STOCH F., 1992

Stagni carsici. Storia – flora – fauna – DOLCE S., STOCH F., PALMA M., 1991

TS_CatalogoIntegratoUna fornita biblioteca scientifica botanica e di giardinaggio è a disposizione del pubblico per consultazione. (Elenco nel CATALOGO INTEGRATO DEI BENI CULTURALI)