Museo Orto Botanico, Sapienza Università di Roma
- Largo Cristina di Svezia, 23A - 00165 Roma
Email: info-ortobotanico@uniroma1.it
Web: http://web.uniroma1.it/ortobotanico - RESPONSABILI Direttore: Prof. Fabio Attorre. Coordinatore: Dott. Flavio Tarquini
- ORARI Aperto tutti i giorni 9:00-18:30 domeniche e festivi compresi - Casa delle Farfalle chiusa il lunedì
- INGRESSO Biglietto d’ingresso € 4,00 € - gratis 0-5 anni, diversamente abili con accompagnatore. CASA DELLE FARFALLE 4,00 € (con obbligo di acquisto del biglietto di ingresso dell'Orto Botanico)
- BOOKSHOP
- SUPERFICIE 120.000 mq
- VISITE GUIDATE Visite per gruppi di almeno 10 persone e per le scuole di ogni ordine e grado. Prenotazioni: info-ortobotanico@uniroma1.it Sabato, domenica e festivi visite guidate gratuite* (*incluse nel biglietto di ingresso, prenotazione in loco fino a 20 minuti prima dell'inizio della visita e fino a esaurimento posti, info su https://web.uniroma1.it/ortobotanico/)
- INDEX SEMINUM -
News
- Incanto di luci all'Orto Botanico di Roma12 novembre 2022
- Era di Maggio3 maggio 2022
L’Orto Botanico di Roma è uno dei Musei del Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza Università di Roma. Si estende su una superficie di circa 12 ettari nel cuore del tessuto urbano della città, fra Via della Lungara e il Colle del Gianicolo, occupando parte dell’area archeologica denominata Horti Getae, costituita, in antico, dalle terme di Settimio Severo. L’Orto Botanico di Roma trae origine dall’antico Orto dei Semplici Pontificio ed è collocato dal 1883 nel giardino storico di Palazzo Riario-Corsini, noto per essere stato nel XVII secolo la residenza della regina Cristina di Svezia
Per l’ingresso non sono necessarie né la prenotazione nè alcuna certificazione covid
tariffe
Sabato, domenica visite guidate incluse nel biglietto di ingresso, prenotazione in loco INFORMAZIONI
Per prenotare visite guidate per gruppi e per scuole di ogni ordine e grado scrivere a: info-ortobotanico@uniroma1.it
Le principali collezioni
Le Gimnosperme
La collezione occupa principalmente la parte della zona collinare e comprende specie dei generi Podocarpus, Pinus, Cupressus e Torreya. Si sottolinea, tra le altre, la presenza di Taxodium distichum (L.) Rich., Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei, endemismo dei Monti Le Madonie (Sicilia) e specie indicata come CR (gravemente minacciato) nella Red List dell’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources, Agathis robusta (C.Moore ex F.Muell.) F.M.Bailey, conifera a foglia espansa, Pinus canariensis C. Sm. ex DC., Pinus excelsa Wall. ex Lamb., Sequoia sempervirens (Lamb.) Endl. (VU, vulnerabile), Sequoiadendron giganteum (Lindl.) J. Buchholz. (VU, vulnerabile), Ginkgo biloba L. (EN, minacciato), Cycas revoluta Thunb. (NT, quasi a rischio) e Cycas circinalis L. È anche presente un individuo di Wollemia nobilis W.G. Jones, K.D. Hill & J.M. Allen, specie ritenuta estinta fino al 1994, quando fu rinvenuta nel Wollemi National Park (Australia).
I Bambù
La collezione è una fra le più ricche presenti in Europa. I generi più rappresentati sono Phyllostachys, Sasa, Bambusa e Pleioblastus. Si sottolinea la presenza di Phyllostachys nigra (Loddiges ex Lindley) Munro (Bambù nero), Phyllostachys edulis (Carrière) J.Houzeau, Phyllostachys viridiglaucescens (Carrière) Rivière & C.Rivière e Fargesia nitida (Mitford) P. C. Keng ex T. P. Yi.
Il Bosco Mediterraneo
Situato nella zona collinare, rappresenta una testimonianza della vegetazione che ricopriva in passato il Colle del Gianicolo. È costituito in prevalenza da querce, fra le quali Quercus ilex L., Quercus pubescens Willd., Quercus robur L. e Quercus petraea (Matt.) Liebl. Sono presenti, inoltre, Acer campestre L., Viburnum tinus L., Laurus nobilis L., Carpinus betulus L. e Rhamnus alaternus L.
Le Palme
Collezioni di grande rilievo per l’elevato numero di entità che vengono coltivate all’aperto. Fra i generi più rappresentativi vi sono: Phoenix, Trachycarpus e Sabal. Fra le specie rare: Brahea edulis H. Wendl. ex S. Watson, Nannorrhops ritchieana (Griff.) Aitch. Sono inoltre presenti Chamaerops humilis L., Washingtonia robusta H.Wendl., Phoenix canariensis Hort. ex Chabaud e Phoenix dactylifera L. Fra le specie a rischio inserite nelle Red List dell’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources, sono presenti: Jubaea chilensis (Molina) Baill. (VU, vulnerabile), Phoenix theophrasti Greuter (NT, quasi a rischio), Washingtonia filifera (Linden ex André) H. Wendl. (NT, quasi a rischio).
Il Roseto
Il disegno del roseto è stato tracciato seguendo, attraverso una numerazione e una collocazione progressiva, lo schema di derivazione delle attuali rose coltivate dalle prime rose spontanee (che presentano tutte fiori semplici a 5 petali). Le più importanti fra le rose antiche da giardino hanno avuto origine da Rosa gallica L., Rosa phoenicia Boiss., Rosa canina L., e da altre entità comunemente riunite sotto il nome di Rosa moschata s.l. Nel roseto è inoltre presente una considerevole collezione di rose spontanee presenti in Italia.
Il Giardino degli Aromi
È organizzato in una serie di aiuole rialzate in muratura che accolgono specie riconoscibili tramite caratteristiche tattili (ad esempio la pubescenza) o olfattive (aroma) e corredate da cartellini in Braille.
La Valletta delle Felci
Accoglie una collezione di felci erbacee, fra le quali: Asplenium adiantum-nigrum L., Athyrium filix-femina (L.) Roth, Pteridium aquilinum (L.) Kuhn, Polystichum setiferum (Forssk.) T. Moore ex Woyn., Phyllitis scolopendrium (L.) Newman e Woodwardia radicans (L.) Sm.
Il Giardino Mediterraneo
È organizzato in aiuole, in cui si possono osservare specie tipiche della macchia mediterranea (Quercus ilex L., Arbutus unedo L, Phillyrea latifolia L., Pistacia lentiscus L., Myrtus communis L.), specie australiane (Callistemon citrinus (Curtis) Skeels), specie originarie del Sudafrica (Polygala myrtifolia L.) e specie dei generi Cistus, Salvia, Teucrium e Lavandula. Sono anche presenti: Euphorbia characias L., Matthiola sinuata (L.) R. Br., Pancratium illyricum L., Helichrysum litoreum Guss., Limonium narbonense Mill. e Gomortega keule (Molina) Baill.
L’Orto dei Semplici
Con il termine “Semplici” si indicano le piante medicinali, dette anche “officinali” da “officina”, ossia laboratorio farmaceutico. Nell’Orto dei “Semplici” le specie medicinali sono organizzate in aiuole rialzate, realizzate in muratura. Altre specie officinali sono coltivate nell’area circostante, mentre altre ancora sono presenti all’interno dell’adiacente Serra Tropicale.
Piante acquatiche
L’ambiente acquatico nel Museo è rappresentato dal ruscello, dal laghetto e da alcune vasche. Sono presenti fra le altre: Nelumbo nucifera Gaertn., Typha latifolia L. e Cyperus alternifolius L.
La Serra Monumentale
È stata costruita dalla ditta Mathian di Lione nel 1877; ospita una collezione di euforbie, con individui di Euphorbia abyssinica J.F. Gmel., Euphorbia grandicornis Goebel ex N.E. Br., Euphorbia tirucalli L., Euphorbia mauritanica L. e due rampicanti, Quisqualis indica L. e Petrea volubilis L. Addossati lateralmente alla Serra monumentale, si trovano due serre a spiovente unico.
La Serra Corsini
Realizzata nel XIX secolo, rappresenta la prima serra calda edificata nel giardino. Ospita una collezione di succulente le cui famiglie maggiormente rappresentate sono Cactaceae, Agavaceae, Euphorbiaceae e Crassulaceae. Di pregio, nella collezione, la presenza di caudiciformi, che comprende in particolare i generi Fockea e Pachypodium. Sono inoltre presenti due vasche appartenute alla Regina Cristina di Svezia nel periodo in cui alloggiava (dal 1659 al 1689) presso la Villa Riario, ora Palazzo Corsini.
Il Giardino Giapponese
È stato realizzato secondo un modello di giardino orientale con giochi d’acqua, piccole cascate e due laghetti. Vi si possono osservare le seguenti specie: Acer buergerianum Miq., Acer palmatum Thunb., Amelanchier canadensis (L.) Medik., Berberis thunbergii DC., Camellia sinensis (L.) Kuntze, Magnolia stellata Maxim., Myrtus communis L., Pinus thunbergii Parl., Pittosporum tobira (Thunb.) W.T. Aiton e Prunus subhirtella Miq.
La Serra Tropicale
Di recente realizzazione, ospita specie di ambienti tropicali e subtropicali. All’interno della serra l’umidità rimane costantemente sull’80%UR e la temperatura varia fra 18°C e 20°C, in inverno, e intorno a 30°C in estate. La serra è organizzata nelle seguenti aree, ciascuna dedicata a una particolare tematica: specie del sottobosco tropicale; Pandanus; piante palustri; piante utili per l’uomo; foresta tropicale; palme. La collezione è un piccolo esempio della straordinaria biodiversità vegetale presente nelle foreste tropicali. Nella serra sono presenti, tra le altre, Phytelephas macrocarpa Ruiz & Pav., Aristolochia gigantea Mart. & Zucc. e Hibiscus schizopetalus (Dyer) Hook. f. É anche presente una collezione di epifite comprendente alcune Nepenthes.
Alberi monumentali
Sono presenti individui centenari di Agathis robusta (C.Moore ex F.Muell.) F.M.Bailey, Acer palmatum Thunb., Ehretia acuminata R.Br., Erythrina crista-galli L., Nolina longifolia (Karw. ex Schult. & Schult.f.) Hemsl., Sequoia sempervirens (Lamb. ex D. Don) Endl., Torreya grandis Fortune ex Lindl., Trachycarpus takil Becc., Nannorrhops ritchieana (Griff.) Aitch., Cladrastis kentukea (Dum. Cours.) Rudd, Parrotia persica C.A. Mey., Apollonias barbusana A. Brown, Fagus sylvatica L., due individui plurisecolari di Platanus orientalis L., posti ai lati della “Fontana degli 11 Zampilli” e un individuo di Quercus suber L.
Attività e progetti
La Banca del Germoplasma
L’Orto Botanico di Roma è uno dei nodi della Rete Italiana Banche del Germoplasma per la Conservazione Ex Situ (RIBES) della Flora Spontanea Italiana. La Banca conta oltre 1300 accessioni suddivise nei seguenti taxa: 133 famiglie, 580 generi e 936 specie. I semi vengono conservati sottovuoto; una parte delle accessioni è mantenuta a 4°C, per l’utilizzo a breve termine, e una parte a -20°C, per la conservazione a lungo termine. La Banca del Germoplasma svolge attività di scambio di semi con gli Orti Botanici in Italia e nel mondo.
Bibliografia
– Bruno F., 2014. Roma e il suo Orto Botanico. Sapienza Università Editrice. Roma.
– Gratani L., 2010. L’Orto Botanico di Roma. Palombi Editori. Roma.