Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota
- P.ggio Torre di Adalberto 2 - 24129 BERGAMO - ITALY
tel: +39 035 286060 - fax: +39 035 270318
email: ortobotanico@comune.bg.it - web: www.ortobotanicodibergamo.it - RESPONSABILI Gabriele Rinaldi - Direttore, Francesco Zonca – Collaboratore, Fiorenza Belfiore - Segreteria
- ORARI (ogni giorni dal 1 marzo al 31 ottobre)
Marzo: 9.00 – 12.00 14.00 - 17.00. Da Aprile a Settembre: 9.00 – 12.00 14.00 - 18.00. Sabato, domenica e festivi 9.00 - 19.00 Ottobre 9.00 – 12.00 14.00 - 17.00 - INGRESSO Gratuito
- BOOKSHOP no
- SUPERFICIE Numero specie esposte: 1.200 - Superficie espositiva : 2.400 m² - Vivaio ed altri spazi : 200 m² - Altezza: 400 m - Media delle precipitazioni annue: 1.227 mm - Temperatura: media delle max del mese più caldo: 28° C, media delle min. del mese più freddo: -2° C
- VISITE GUIDATE Il Servizio Educativo propone un'offerta formativa suddivisa per fasce di età. Gli operatori sono a disposizione per concordare con gli insegnanti interessati visite sul territorio, percorsi naturalistici ed attività di laboratorio. Per chi fosse interessato a conoscere nel dettaglio tutte proposte il programma è consultabile on line cliccando nella sezione dedicata ai laboratori.
Per prenotare è necessario compilare e inviare on line il modulo di richiesta. Il costo delle attività è di 45,00 € lordi all'ora, da versare direttamente all'operatore in occasione della visita. Verrà rilasciata regolare ricevuta o fattura.
Per informazioni: Orto botanico di Bergamo - Servizi educativi:
tel 035 286060 - mail educazione@ortobotanicodibergamo.it - INDEX SEMINUM
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Cenni storici
L’Orto Botanico è un’istituzione municipale inaugurata nel 1972. I protagonisti della sua nascita furono l’ingegnere capo del Comune di Bergamo Luciano Malanchini, studioso eclettico e appassionato di scienze naturali, e Guido Isnenghi, agrotecnico, conoscitore della flora locale e dotato di una spiccata sensibilità estetica, coinvolto dal primo nelle fasi progettuali e di gestione. Insieme contribuirono alla promozione dell’Associazione Internazionale Giardini Botanici Alpini (A.I.G.B.A.) che ebbe sede per anni presso l’ Orto Botanico di Bergamo.
L’impostazione originaria seguiva idee innovative poiché mirava sia a ricostruire ambienti naturali autoctoni, sia a stimolare la sensibilità estetica del visitatore, grazie ad un’impostazione compositiva ricercata ed alla ricchezza in alcune aree espositive di piante esotiche attrattive. Tali intenti erano sottolineati dalla denominazione originaria, Giardino Botanico Bergomense, e dalla intitolazione a Lorenzo Rota (1855-1918), il primo descrittore della flora della provincia di Bergamo. Una particolare attenzione era dedicata alle specie alpine sia calcofile che acidofile, tanto che l’Orto Botanico per diversi anni è stato considerato come un giardino botanico alpino.
Dopo un periodo di crisi gestionale coincisa con la chiusura al pubblico tra il 1983 ed il 1987 e l’assenza di personale avente competenze botaniche, è iniziata nel 1989 la collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali che, con il proprio conservatore botanico, ha permesso il recupero di rigore espositivo e coerenza scientifica. Per un decennio l’Orto è stato parte integrante del Museo, poi dal 2004 è diventato un’entità museale municipale autonoma dal Museo stesso, a tutti gli effetti riconosciuta dalla Regione Lombardia (D.g.r. 5 novembre 2004 n. 7/19262). Dal 1999 è in carica un Direttore.
In questi anni l’Orto Botanico è cresciuto sia in termini di consensi che di attività. I visitatori sono aumentati progressivamente da 2.439 nel 1991 ad oltre 16.000 nel 2009, cui si aggiungono i partecipanti agli eventi organizzati nella Sala Viscontea, spazio chiuso multifunzionale, sia laboratoriale, sia per eventi espositivi temporanei e incontri tematici, e che dal settembre 2005 al 2009 ha ospitato circa 70.000 persone.
L’Orto Botanico di Bergamo è membro del della Società Botanica Italiana e del BGCI – Botanic Garden Conservation International. Inoltre, è un nodo della Rete degli Orti Botanici della Lombardia, attiva dalla fine del 2002 e costituitasi in Associazione dal 2009 con gli Orti Botanici di Milano-Brera, Milano C.na Rosa e Toscolano Maderno (tutti e 3 dell’Università degli Studi di Milano), di Pavia (Università degli Studi), di Bormio (Giardino Botanico “Rezia” del Parco Nazionale dello Stelvio) e di Tremezzo (Villa Carlotta).
Struttura e organizzazione
Personale dipendente:
1 direttore, 1 collaboratore, 1 segretaria, 1 giardiniere part-time, 1 aiuto-giardiniere, 1 sorvegliante
Personale esterno:
Per supplire alle necessità manutentive ricorriamo ad un giardiniere aggiuntivo part-time, come pure a custodi esterni per tutti i fine settimana e i giorni festivi. Inoltre, è coinvolto un numero variabile di collaboratori volontari o incaricati per attività didattiche, promozionali e scientifiche.
Le principali collezioni
I taxa in coltivazione sono circa 1.200. Le aiuole tematiche in cui sono suddivisi sono in larga misura dedicate alla flora autoctona, dalle piante dei boschi di latifoglie mesofile alle alpine, da quelle di ambienti acquatici alle nitrofile e ruderali.
Nonostante le limitate dimensioni, piccoli bacini e rilievi distribuiscono le aiuole lungo un percorso che induce alla scoperta passo passo di nuovi dettagli. Non vi è un punto dal quale l’Orto sia visibile complessivamente. La collocazione, per esposizione, temperatura, insolazione, umidità, dimostra condizioni microclimatiche favorevoli alla crescita di specie di climi differenti.
Vi sono piccoli settori che hanno un senso fitogeografico ed espongono, ad esempio, piante mediterranee, asiatiche, americane, africane, australiane. Non mancano insiemi di vario significato ecologico (succulente, tropicali, carnivore, ecc.) o antropico (officinali, alimentari, ornamentali, tintorie).
Il cosiddetto Hortus siccus è invece conservato presso la direzione, al Passaggio Torre di Adalberto ed è costituito dagli erbari (oltre 45.000 campioni), dalle collezioni dei modelli vegetali (pomologica ceroplastica e funghi), dei semi e dei frutti.
La raccolta di dipinti botanici appartenente all’Orto Botanico, l’Hortus pictus, è invece conservata presso la Gamec – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.
Attività e progetti
Eventi culturali
• Uno degli strumenti prediletti dall’Orto Botanico per avvicinare nuovo pubblico e per diffondere conoscenze per le quali non è sufficiente l’esposizione permanente di piante vive, è costituito dalle mostre temporanee. I temi scandagliano i molti saperi attorno al Regno delle Piante. Tra i titoli più significativi ricordiamo: La Botanica della Musica, Lorenzo Rota 150 anni dopo, I grandi alberi – monumenti vegetali della Terra bergamasca, L’Uomo venuto dai ghiacci, Flora e la memoria del corpo femminile, I numeri delle Piante, Orchideas Brasileiras, Nel Regno delle Piante – pittura botanica contemporanea, Tuttosull’albero, Community gardens – Giardini e orti comunitari urbani, Il giro del mondo in 300 legni, e altrettanti alberi.
• Il Solstizio d’Estate negli Orti Botanici della Lombardia dal 2003 è una ricorrenza annuale che permette agli Orti Botanici della rete regionale di avvicinare il pubblico al nostro mondo con articolate proposte in ciascun nodo della rete.
• Da molti anni l’Orto Botanico, insieme agli altri musei civici, apre fino a mezzanotte al pubblico estivo nei sabato sera da giugno a settembre, organizzando letture, eventi teatrali, concerti, performance, assaggi di tisane ed altro.
• A seconda del calendario d’apertura, ogni domenica e festivi è offerta al pubblico una visita guidata o un laboratorio o una conversazione all’Orto Botanico e/o alla mostra in corso nella Sala Viscontea.
Educazione
• I Servizi Educativi dell’Orto Botanico predispongono annualmente un’offerta formativa, scaricabile dal sito dell’Orto, rivolta a scuole e gruppi, suddivisa per fasce di età: fiabe e leggende legate al mondo della natura e attività di manipolazione e giardinaggio per i più piccoli; percorsi sensoriali, visite delle collezioni permanenti e agli erbari, laboratori di approfondimento scientifico su temi e concetti legati al mondo dei vegetali che spaziano dalla matematica alla fisica, ad altri ambiti culturali quale quello storico, etnografico, antropologico, ecc. per i più grandi. Anche le biblioteche provinciali usufruiscono dei nostri servizi per programmazioni culturali locali. Gli Operatori Educativi sempre più spesso partecipano a momenti formativi proposti dalla Rete degli Orti Botanici della Lombardia, al fine di creare comunità d’intenti.
• L’Orto Botanico di Bergamo partecipa al Progetto EST, Educare alla Scienza e alla Tecnologia, un progetto educativo pluriennale rivolto a bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado della Lombardia. Promosso da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, si pone l’obiettivo di avvicinare gli studenti alla cultura scientifica e tecnologica attraverso un nuovo approccio educativo innovativo detto hands-on (toccare con le mani, conoscere attraverso il fare) che prevede l’utilizzo di exhibit interattivi.
Impegni
Nel 2009 abbiamo avviato il progetto Giardino Sostenibile finalizzato alla riduzione dell’impatto ambientale dell’Orto Botanico per quanto riguarda il consumo delle risorse, lo smaltimento dei rifiuti organici, il risparmio energetico. Abbiamo dotato la serra di sensori per la termoregolazione e abbiamo iniziata la lotta integrata, oltre alla riorganizzazione delle aree di compostaggio, che ormai assorbono gran parte delle nostre risulte vegetali. Abbiamo esteso le superfici pacciamate con lolla di riso e ci siamo orientati alla permacoltura, pratica particolarmente sostenibile. Negli uffici sono ormai prassi il riuso e lo smaltimento differenziato della carta e le procedure per contenere i consumi elettrici.
Progetti di reintroduzione
L’Orto Botanico sta monitorando l’area umida boschiva nella Bergamasca in cui è stata reintrodotta Osmunda regalis, la prima specie adottata dall’Orto perché scomparsa dalla Bergamasca. La seconda specie di cui sono in corso azioni per la conservazione è Liparis loeselii, orchidacea rarissima in Lombardia e inserita nelle Lista Rossa delle piante minacciate.
Bibliografia Botanica Bergamasca
Il progetto promosso dalla Provincia di Bergamo e realizzato dall’Orto Botanico ha permesso di catalogare oltre 1.600 titoli della Bibliografia Botanica Bergamasca, è consultabile online, in una sezione dedicata sul nostro sito web e permette di fare interrogazioni e incroci grazie ai vari data-base predisposti per facilitare chi abbia necessità o desiderio di risalire alle pubblicazioni inerenti la flora, la vegetazione, il paesaggio vegetale riferibili al nostro territorio.
Lo Spazio Autismo
Seguiti dai propri educatori, i ragazzi dello Spazio Autismo di Bergamo partecipano in prima persona ad alcune delle attività dell’Orto: entusiasti e volenterosi collaborano con i giardinieri e con grande precisione partecipano alla cura degli erbari dell’Orto, grazie alle periodiche operazioni di refrigerazione nella Sala degli Erbari, oltre che alla diffusione di materiale informativo.
Expertise
L’Orto Botanico è coinvolto dalle forze dell’ordine, da personale della dogana cittadina e dal Centro Antiveleni degli Ospedali Riuniti di Bergamo per il riconoscimento di reperti vegetali. La collaborazione ad una ricerca di quest’ultimo Centro, in particolare, sta sfociando in una pubblicazione su una rivista specializzata internazionale.
Bibliografia
Rinaldi G., 2009 – La Botanica della Musica. Piante d’origine e strumenti musicali ad arco e a pizzico. Tip. La G.S. Stampa – Asolo (TV). 1-123.
Rinaldi G., 2009 – Lorenzo Rota 150 anni dopo. Tracce ed eredità scientifica del medico e botanico che per primo descrisse la flora della provincia di Bergamo. Grafo srl Edizioni. 1-135.
AA.VV., 2009 – Piante e cambiamenti ambientali. Quaderni della Rete degli Orti Botanici della Lombardia. Grafo srl Edizioni. 1- 95.
Rinaldi G., 2009 – Lorenzo Rota: intrecci biografici, eredità scientifica e patrimoniale. In: Dalla flora ai paesaggi di qualità. Lorenzo Rota e il nostro tempo. Quaderni del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” – Università degli Studi di Bergamo. Bergamo University Press. Sestante Edizioni. 29-39.
Rinaldi G., 2009 – La Rete degli Orti Botanici della Lombardia: esperienze condivise, progetti, prospettive. In: AA.VV. Giardini Storici. A 25 anni dalle Carte di Firenze: esperienze e prospettive. Volume II, Competenze e prospettive di gestione. Editrice Leo S. Olschki, pagg.707-714.
G. Rinaldi e F. Zonca (a cura di), 2009. Gli Orti e i Giardini Botanici della Lombardia – Proposte didattiche educative per le scuole. Pagg. 70. Grafo Editore.
Sugni M., 2008 – A walk through time – Roots, Botanic Garden Conservation International Education Review, Vol. 5, Number 2, October 2008, pagg. 21-23.
Rinaldi G., 2008 – Uomo, piante e botanica: gli orti botanici, una prossima avventura. In: D’erbe e piante adorno – Per una storia dei giardini di Bergamo, percorsi tra paesaggi e territorio. Pagg 499-513. Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo
Gabriele Rinaldi (a cura di), 2006. I Grandi alberi – Monumenti vegetali della terra bergamasca. Provincia di Bergamo, pagg. 1-240
G. Rinaldi e G. Rossi., 2005 – Orti Botanici, conservazione e reintroduzione della flora spontanea in Lombardia. Quaderni della biodiversità 2 – Centro Regionale per la Flora Autoctona, Scuola Regionale di Ingegneria Naturalistica. Regione Lombardia, pagg. 1-127.
Rinaldi G., 2005 – L’ Orto Botanico di Bergamo tra biodiversità vegetale e cultura. La Rivista di Bergamo, Nuova serie n. 42, Aprile – Maggio – Giugno 2005, pagg. 46-53.
P. Meda, G. Rinaldi e F. Zonca (a cura di), 2004 – Gli Orti e i Giardini Botanici della Lombardia- Proposte didattiche educative per le scuole. Pagg. 1-85. Grafo Editore
Meda P., 2002 – Orti e Giardini Botanici di Lombardia. Edizioni Junior srl, Azzano S. Paolo (BG). Pagg. 1-192.
L. Mostosi, S. Orsi, C. Gritti, G. Rinaldi, 2002 – Le Iris 2002. Antologia dell’Orto Botanico n° 3 – stampato in proprio. Pagg. 1-42
Orto Botanico di Bergamo, 2002 – Nel Regno delle Piante – Pittura botanica contemporanea. Pagg. 1-111.
Orto Botanico di Bergamo, 2002 – Il patrimonio vegetale delle montagne – Convegno di studio- riassunti. Antologia dell’Orto Botanico n° 4 – stampato in proprio. Pagg. 1-25
AA.VV., 2000 – Alpe Neel: caratteristiche ed interventi di miglioramento dell’alpeggio pilota della provincia di Bergamo – Provincia di Bergamo
AA.VV., 2000 – Area di rilevanza ambientale Iseo-Endine. Aspetti naturalistici. Provincia di Bergamo, Servizio Ambiente della Provincia di Bergamo, Museo Civico di Scienze Naturali “E.Caffi”, Orto Botanico di Bergamo “L.Rota”, Stamperia Editrice Commerciale s.r.l. Pagg. 43-100 + 3 tavole
AA.VV., 2000 – Censimento dei grandi alberi della Provincia di Bergamo. Corso di formazione per i rilevatori volontari. Antologia dell’Orto Botanico, Quaderno n. 2, Comune di Bergamo, Assessorato alla Cultura & Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”, Pagg. 1-62. Orto Botanico di Bergamo, 1999 – Piante cereali e altre graminee. Antologia dell’Orto Botanico n° 1- stampato in proprio. Pagg. 1-54
Rinaldi G., Consonni G.G., Pandolfi R., Tosca A., 1998 – Osmunda regalis L.: in vitro germination and reintrodution in some areas of Lombardia. Atti del convegno “Orti Botanici. passato, presente, futuro”. Padova, 29 – 30 giugno 1995. Museol. Scient.:14 (1), suppl. Pagg. 571-573.
Rinaldi G., 1996 – Progetti di reintroduzione a livello locale del Giardino Botanico di Bergamo. Riv. Mus. Civ. Sc. Nat. “E.Caffi”, Bergamo, 18: 37-46.
Giardino Botanico di Bergamo, 1996 – Le nostre erbe: piante alimentari spontanee – Junior Edizioni
Giardino Botanico di Bergamo e Società Botanica Italiana , Gruppo di lavoro per gli Orti Botanici e i Giardini Storici, 1996 – Atti del Convegno, Bergamo Orti Botanici e conservazione del patrimonio vegetale in Italia, 13 ottobre 1995, Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” n. 18
Rinaldi G., Tondolo F., 1995 – L’essiccazione del materiale d’erbario al Museo di Scienze Naturali di Bergamo. Museologia Scientifica, Anno XII, N. 1-2-Gennaio-Giugno.
Arosio G., Rinaldi G., 1994 – Progetto Lichenes: indagine conoscitiva sul popolamento lichenico a Bergamo e nell’hinterland: flora, vegetazione e qualità dell’aria – Rivista del Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” n.17: 1-67