Orto Botanico del Centro Ricerche Floristiche Marche "A.J.B. Brilli-Cattarini"Orto Botanico del Centro Ricerche Floristiche Marche "A.J.B. Brilli-Cattarini"

  • via Barsanti, 18 - 61100 Pesaro
    tel: +39 0721 52602 - fax: +39 0721 52602
    email: crflor@provincia.ps.it
  • RESPONSABILI Direttore: Dott. Leonardo Gubellini
    Staff: Dott. Sandro Di Massimo, Dott.ssa Morena Pinzi, Per. Agr. Claudia Lodovici, Giardiniere: Gianluca Sintini
  • ORARI
  • INGRESSO
  • BOOKSHOP
  • SUPERFICIE
  • VISITE GUIDATE dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 14.00 e, su richiesta, anche di pomeriggio
  • INDEX SEMINUM

Cenni storici

Il sentiero nel bosco in autunno

L’Orto Botanico del Centro Ricerche Floristiche Marche “A.J.B. Brilli-Cattarini” è situato a Pesaro, in Via E. Barsanti n. 18, alle pendici sudoccidentali del Monte Ardizio.
Il Centro è stato fondato nel 1949 su iniziativa dello stesso Professor Aldo J.B. Brilli-Cattarini; inizialmente è stato gestito da un Consorzio Universitario Elvetico interessato all’esplorazione di un territorio, quello marchigiano, scarsamente conosciuto sotto il profilo floristico. Nel 1974 (terminata la gestione elvetica in seguito a un reinquadramento delle attività) il Centro è stato rilevato a titolo personale dal Prof. Brilli-Cattarini, con l’intento d’impedire l’interruzione dell’attività e la dispersione degli Erbari e dei risultati dei lavori di ricerca sino allora condotti.
Nel febbraio del 1975, con un atto di donazione, la struttura è passato in proprietà e gestione all’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino, mantenendo la sede per i successivi dieci anni in Via E. Curiel n. 8, per poi trasferirsi, alla fine del 1985, in quella attuale. La costruzione, che si sviluppa su due piani, per una superficie totale di ca 650 m2, comprende una serie di uffici, due sale erbario, un laboratorio, una sala riunioni e una biblioteca. Il Prof. Brilli-Cattarini rimane direttore fino al 1994, anno in cui la direzione passa al Dott. Leonardo Gubellini, tuttavia Brilli-Cattarini conserva l’incarico di direttore dell’Erbario e dell’Orto fino alla morte avvenuta il 31 luglio 2006.
Nel 1985 Brilli-Cattarini inizia la costruzione dell’Orto Botanico nell’area di circa 4500 m2 che circonda l’edificio del Centro Ricerche. Nonostante la scarsa qualità del terreno, un campo abbandonato con suolo sabbioso e argilloso, lo scarsissimo personale inizialmente impiegato per la manutenzione, Brilli-Cattarini, con l’ausilio dei suoi collaboratori, riesce a dar vita a questo Orto Botanico procurandosi direttamente le piante nel territorio marchigiano e in altre regioni visitate in occasione di escursioni sociali o ricerche floristiche. Anche la costruzione del giardino roccioso (le pietre vennero spaccate quasi interamente con martello e scalpello) e delle aiuole, e tutte le operazioni di piantumazione e successivamente di allevamento, potatura, diradamento e concimazione, vennero seguite personalmente e puntigliosamente da lui.

Struttura e organizzazione

La struttura è aperta al pubblico e prevede visite guidate dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 14.00 e, su richiesta, anche di pomeriggio.

Le principali collezioni

Tunnel sambuco

L’Orto Botanico, in cui sono coltivate circa 800 specie, comprende vari settori. Nel settore occidentale dell’Orto, davanti all’edificio, si estende un ampio giardino roccioso realizzato con materiale lapideo calcareo proveniente dal territorio provinciale. In esso sono presenti prevalentemente specie erbacee e arbusti di piccola taglia. Fra gli arbusti più grandi è interessante la presenza di un grande esemplare di Juniperus communis subsp. alpina, che mantiene l’originale forma prostrata. Alla base del giardino roccioso sono state realizzate 2 aiuole con sabbia in cui sono state ubicate le specie psammofile.

Davanti all’edificio, nella parte più elevata del giardino roccioso sono state interrate 29 vasche circolari dove sono collocate varie idrofite ed alofite.

Nel settore meridionale e sud-orientale dell’Orto si estende una vasta area destinata ad arboreto e arbusteto, dove è osservabile gran parte delle specie legnose delle Marche: Sorbus sp.pl., Acer sp.pl., Quercus sp.pl., Carpinus sp.pl., Crataegus sp.pl., Mespilus germanica, Euonymus e Erica multiflora. Nel settore settentrionale, vari alberi ed arbusti, fra cui Rhamnus cathartica Staphylea pinnata, Malus florentina, Sorbus aria, delimitano un’area ombreggiata dove sono state messe a dimora numerose piante nemorali.

Sul retro dell’edificio è stato creato un tunnel verde formato da Sambucus nigra, sotto al quale sono coltivate molte specie mesofite, tra le più interessanti delle quali si indicano: Vitis vinifera subsp. sylvestris, Arisarum proboscideum e Lonicera alpigena. In tutti i lati dell’edificio, in corrispondenza di colonne e di sostegni appositamente realizzati, vivono varie specie rampicanti fra cui Jasminum officinalis, Humulus lupulus, Clematis flammula e Clematis viticella.

Sempre sul retro dell’edificio, in un’area soleggiata è collocata una serra di 100 m2 attorno alla quale è stato realizzato un giardino roccioso. La parte anteriore dell’Orto ospita piante xerofile ed eliofile, mentre l’ampio settore meridionale, ombreggiato da un filare di Ficus carica, ospita varie specie mesofile tra cui alcune particolarmente interessanti come Paeonia officinalis subsp. italica e Klasea lycopifolia. Al di sopra del filare di fichi, una vasta area acclive è completamente colonizzata da Rosa gallica.

L’Orto è stato recentemente potenziato grazie alla realizzazione di un piccolo stagno con alcune piante acquatiche; sugli argini dell’invaso sono state messe a dimora igrofite ed alofite. Un’area umida, dove sono collocati salici e varie specie igrofile, circonda lo stagno, che è stato ben presto colonizzato da varie specie animali fra cui anfibi, rettili e odonati. Infine è stata allestita una collezione di Pteridofite (nel settore settentrionale dell’Orto) costituita da gran parte delle felci autoctone della regione e di alcune di provenienza extraregionale. Fra esse alcune rarissime nella Regione quali Dryopteris cambrensis subsp. insubrica e Athyrium distentifolium.

Nel corso del 2010 è prevista la realizzazione di due aree tematiche: la prima riservata alle orchidee spontanee della regione, la seconda a quelle aromatiche e officinali.

Attività e progetti

Aioule specie psammofile

Analogamente agli altri Orti Botanici italiani, fra le molteplici finalità dell’Orto Botanico, si ricordano la coltivazione di piante in corso di studio o comunque utili quale materiale di confronto nelle indagini scientifiche, e di piante destinate alla produzione di essiccati (per gli Erbari) o di semi di sicura provenienza per forniture ad altri Istituti ed Enti di ricerca. Di particolare interesse scientifico, inoltre, è la coltivazione di specie rare o pressoché estinte nel territorio regionale che possono così essere conservate ed eventualmente reintrodotte nei luoghi d’origine. Senza dimenticare l’importanza delle attività didattiche e divulgative rivolte alle scuole di ogni ordine e grado e alla cittadinanza.

Le piante coltivate costituiscono le collezioni viventi del Centro: in massima parte direttamente raccolte in natura nella regione marchigiana o in altre parti d’Italia, più raramente di provenienza estera.

Tra le specie estinte o a rischio di estinzione nelle Marche, osservabili nell’Orto, si possono ricordare: Limonium narbonense, Artemisia caerulescens subsp. caerulescens, Ulex europaeus, Imperata cylindrica. Attualmente è in corso un progetto per la reintroduzione nei luoghi di origine di Limonium narbonense e Artemisia caerulescens subsp. caerulescens, entrambe di provenienza regionale.

Tra quelle rare o rarissime nel territorio regionale: Hypericum hircinum, Iris marsica, Allium commutatum, Aristolochia lutea, Silene coronaria, Viburnum opulus, Lonicera alpigena, Ruta chalepensis, Achillea ageratum, Salix amplexicaulis, Athyrium distentifolium, Dianthus barbatus, ecc.

Erbari ed altre raccolte

Giardino roccioso

Oltre alle collezioni vive dell’Orto, nel Centro Ricerche Floristiche, sono presenti numerose altre raccolte, articolate in cinque collezioni: l’Herbarium Brilli-Cattarini De Planta-Salis, l’Herbarium A. Del Testa, l’Herbarium P. Petrucci, l’Erbario Catanzaro, l’Erbario Crittogamico Italiano e infine un erbario micologico realizzato dall’Associazione Micologica Bresadola – Gruppo di Pesaro. L’Erbario è censito a livello nazionale e internazionale (UNESCO) e il suo nominativo, contraddistinto dalla sigla PESA, è inserito nell’Index Herbariorum.

La collezione principale, l’Herbarium Brilli-Cattarini De Planta-Salis è divisa in due sezioni: Flora della Regione Marchigiana Fisica ed Herbarium Generale. Nella prima, di particolare importanza per consistenza numerica, confluiscono i campioni vegetali raccolti nel territorio di maggiore interesse scientifico per il Centro, nella seconda gli essiccati di qualsiasi altra provenienza italiana ed extra-italiana. Si tratta di una collezione “aperta”, ossia soggetta a continui nuovi incrementi.

La Flora della Regione Marchigiana Fisica costituisce la principale documentazione sulla flora di tale territorio, raccolta in oltre 60 anni di esplorazione da parte del Prof. Brilli-Cattarini e dei suoi collaboratori.

Il suo nucleo originario è costituito dalle raccolte donate dal Prof. Brilli-Cattarini nel 1949, risalenti agli anni 1934-1948. Queste ultime raccolte, seppure quantitativamente modeste, sono piuttosto importanti in quanto contengono campioni di piante oggi non più presenti nella regione in inseguito alla scomparsa o alterazione degli ambienti preferenziali.

L’Herbarium Generale raccoglie i materiali essiccati provenienti da escursioni effettuate fuori della regione.

L’Herbarium A. Del Testa, di proprietà del Liceo Classico “G. Nolfi” di Fano e conservato in deposito presso il Centro Ricerche, è un’importante collezione storica riunita dal livornese Alberto Del Testa negli anni tra il 1880 e il 1930. Tale Erbario, di cui è stata effettuata la revisione e il riordino, comprende circa 1750 inserti (con campioni in ottimo stato di conservazione), in massima parte relativi a piante della flora italiana. Oltre al suo valore storico (rappresenta parte della documentazione di base di vari lavori pubblicati da Del Testa), i campioni in esso contenuti sono un utile strumento per studi e confronti.

L’Herbarium P. Petrucci, realizzato nella prima metà dell’800 dal pesarese Marchese Pietro Petrucci e di proprietà della Biblioteca e Museo Oliveriani di Pesaro, è anch’esso affidato al Centro Ricerche in conservazione e custodia. Un tempo era un ricco e interessante erbario privato, contenente un numero d’inserti oggi difficilmente valutabile (forse attorno a 4000 o più), ma, a causa di una passata cattiva conservazione, è pervenuto al Centro in condizioni disastrose, tanto da pregiudicarne definitivamente la consultazione e un suo eventuale recupero.

L’Erbario Catanzaro è un’importante collezione di piante relative al meridione d’Italia donate al Centro Ricerche dai familiari del naturalista siciliano Francesco Catanzaro. Tale collezione è in fase di studio e revisione.

L’Erbario Crittogamico Italiano, pervenuto al Centro per acquisto, è una collezione relativamente piccola di piante crittogamiche essiccate di notevole valore scientifico e storico, alla cui costituzione contribuirono non pochi illustri botanici dei secoli scorsi.

L’Erbario micologico, di proprietà della Provincia di Pesaro e Urbino, comprende un’ampia raccolta di funghi essiccati provenienti dal territorio provinciale.

Bibliografia