Giardino Botanico Alpino delle Viotte di Monte BondoneGiardino Botanico Alpino delle Viotte di Monte Bondone

  • Indirizzo durante i mesi estivi: Giardino Botanico Alpino Viotte, località Viotte, Monte Bondone, 38100 Trento
    Indirizzo durante i mesi invernali: MUSE - Museo delle Scienze, Corso della scienza, 3 - 38122 Trento
    tel giardino: +39 0461 948050 - tel museo: +39 0461 270311 - fax museo: +39 0461 233830
    email: giardino.botanico@muse.it - web: www.muse.it
  • RESPONSABILI curatore: Costantino Bonomi costantino.bonomi@muse.it
    capo giardiniere: Emilio Coser emilio.coser@muse.it
    aiuto giardiniere: Francesco Rigotti francesco.rigotti@muse.it
  • ORARI aperto tutti i giorni dal 1 giugno al 30 settembre
    orario 9-17 in giugno e settembre; 9-18 in luglio e agosto
  • INGRESSO Ingresso: intero 3,5 euro, ridotto 2,5 euro, gratuito per minori di 14 anni, disponibili biglietti speciali famiglia e stagionali
  • BOOKSHOP si
  • SUPERFICIE 10 ettari (100.000 mq)
  • VISITE GUIDATE Ogni anno sono in programma visite guidate, attività didattiche per le scuole ed eventi estivi per il pubblico sia su prenotazione nel periodo di apertura sia in giornate fisse nel periodo di massimo afflusso tra luglio e agosto. Tra le attività di maggior successo ricordiamo la caccia ai tesori del giardino botanico, il laboratorio di panificazione pane di montagna, la degustazione di tisane in te e infusi di montagna, la cattura e inanellamento dell’avifauna in volo sul monte bondone, l’attività di tinture naturali e molte altre. Il programma annuale completo viene pubblicato sul sito www.muse.it
  • INDEX SEMINUM

Cenni storici

Il giardino nell'estate del 1954

Il giardino nell’estate del 1954

Il Giardino Botanico Alpino “Viotte” è uno dei più antichi e più grandi Giardini Alpini Italiani. Fu fondato nel 1938 per promuovere la conoscenza e la salvaguardia della flora alpina. Fu scelta la piana delle Viotte, famosa per le sue praterie ricche di fiori. Un luogo ideale a 1500 metri di quota, ben esposto a sud e ricco di acque provenienti dalla vicina torbiera.
La missione del giardino si riassume nelle parole di Vittorio Marchesoni, il botanico che più di altri si dedicò al giardino e contribuì a plasmarne l’assetto attuale. Nel 1959 Marchesoni scriveva che il giardino deve contribuire a: “ospitare e quindi proteggere la flora regionale così ricca di rarità e specie endemiche” e “formare una coscienza naturalistica, presupposto indispensabile per la valorizzazione e la conservazione del nostro patrimonio naturalistico”.

 

Struttura e organizzazione

Mappa illustrata del giardino botanico alpino delle viotte

Mappa illustrata del giardino botanico alpino delle viotte

Il Giardino Botanico Alpino Viotte si estende per 10 ettari nella piana delle Viotte a 1500 metri di quota. Il suo nucleo storico occupa circa 1 ettaro e ospita il giardino roccioso con piante alpine provenienti dai principali gruppi montuosi della Terra, ordinate secondo le montagne di origine. Una grande aiuola ospita il rabarbaro cinese, la prima pianta portata in coltivazione nel giardino. I rimanenti nove ettari comprendono laghetti, stagni, zone umide, bordure fiorite, un giardino medicinale, un orto di montagna, campi dedicati ai cereali e alle antiche varietà di piante coltivate sull’arco alpino, un arbusteto e un arboreto dedicati agli habitat prioritari dell’arco alpino e ai boschi del mondo e un percorso licheni. In totale le specie in coltivazione sono circa 1.500.
Il Giardino Botanico Alpino Viotte è una sede territoriale del museo tridentino di scienze naturali, ente strumentale della Provincia Autonoma di Trento.

Le principali collezioni

Piante delle Alpi

Piante delle Alpi

Nel giardino roccioso si presta particolare attenzione alle piante endemiche e a rischio di estinzione. Tra le piante delle Alpi ricordiamo: Astragalaus centralpinus, Eryngium alpinum, Lychnis flos-jovis, Cypripedium calceolus, Telekia speciosissima, Rhododensdron ferrugimenum e R. hirsutum, Rodothamnus chamaecitisus, Primula auricula, Hypochaeris facchiniana, Callianthemum kernerianum, Scabiosa vestinae, Leontopodium alpinum, Papaver alpinum, Lilium bulbiferum, Lilium martagon, Pulsatilla alpina, Asphodelus albus, Paeonia officinalis, Hemerocallis lutea;
tra le piante del Caucaso: Centaurea macrocephala, Morina longifolia, Papaver oerophilum, Papaver orientale;
tra le piante dei Pirenei: Meconopsis cambrica, Campanula speciosa, Ramonda myconii;
tra le piante Americane: Gaillardia aristata, Dryas drummondii, Eryophyllum lanatum, Dodecatheon media, Phlox diffusa;
tra le piante himalayane: Meconopsis grandiflora, Incarvillea mairei, Gentiana tibetica, Gentiana farreri, Primula florindae, Primula sikkimensis, Androsace sarmentosa.
Nel giardino medicinale non mancano Arnica montana, Valeriana officinalis, Calendula officinalis, Hypericum perforatum, Iris pallida, Artesmisia absinthium, Digitalis lanata, Digitalis purpurea, Scopolia carniolica, Filipendula ulmaria, Rosa rugosa, Podophyllum peltatum, Scutellaria baicalensis, Rheum palmatum.
Nelle zone umide: Gentiana asclepiadea, Swertia perennins, Salix rosmarinifolia, Carex davalliana, Ranunculus lingua, Potamogenton natans, Groenlandia densa, Iris ensata, Lythrum salicaria.

Piante del Caucaso

Piante del Caucaso

Nelle bordure fiorite una collezione di oltre cento rose botaniche, Delphinium elatum, Telekia speciosa.
Negli orti e nei campi, le patate blù, il grano saraceno, il grano kamut, il farro, gli orzi distici, il lino, le lenticchie, i ceci, ingentiliti da molte specie segetali, come il gittaione e il fiordaliso, molte aromatiche come la santoreggia, il levistico, il timo di montagna.
Nell’arboreto una pregiata colezione di conifere esotiche come Picea orientalis, P. likinaghiensis, P. pungens, P. jezoensis, P. sitkensis, P. rubra, Abies concolor, A. grandis, A. nordmanniana, A. , Sorbus aria, Sorbus aucuparia, Tsuga canadensis, T. heterophylla, Larix kaempferi, Pinus silvestris, P. ponderosa, P.

Attività e progetti

Gentiana Farreri

Gentiana Farreri

Il giardino ha abbandonato da molti anni la deprecabile pratica, spesso in uso tra i giardini alpini, di recuperare piante endemiche e rare direttamente in natura condannandole poi ad una lenta morte in condizioni di crescita spesso diverse da quelle originali. Dal 1995 il giardino coltiva unicamente piante cresciute da seme e dal 2002 ha concentrato i propri sforzi nel recuperare in natura i semi delle piante alpine di maggior interesse regionale e tramite il collegamento con il museo tridentino di scienze naturali e gli altri enti conservazionistici presenti in provincia ha contribuito alla creazione della banca del germoplasma del Trentino che ha sede presso il museo a Trento. La banca trentina ha giocato un ruolo chiave nel promuovere la formazione di Ribes, la rete italiana banche del germoplasma, di cui si pregia di ospitare la sede legale e la segreteria nazionale.

Panoramica del giardino

Panoramica del giardino

In anni recenti il giardino ha partecipato a due progetti europei del sesto programma quadro per la ricerca e l’innovazione dell’Unione Europea: “Ensconet” 2004-2009, rete europea per la conservazione della flora spontanea (www.ensconet.eu) e “Plant Scientists Investigate” 2005-2007, progetto di educazione ambientale per giardini botanici e scuole primarie che ha sviluppato un progetto pilota di educazione ambientale dedicato alle tematiche dell’estinzione e della conservazione delle piante (www.plantscafe.net).

Bibliografia

Bibliografia specifica sul Giardino Botanico Alpino delle Viotte in ordine cronologico:

ANONIMO, 1939 – Il Giardino Botanico Alpino alle “Viotte” di Monte Bondone (Trento). In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 20(1-2): 177-178.
GOLA G., 1942 – Proposte circa un giardino alpino al Bondone sopra Trento. Studi Trent. Sci. Nat., 23(1): 3-9.
DA GRAUNO A., 1942 – Piante ed Erbe Medicinali d’Italia con speciale riguardo alla Regione Tridentina. Ardesi, Trento, fotografie dopo la pagina 128. BOT APPL 55
MORANDINI G., 1945 – L’Orto Botanico Alpino delle Viotte. In 94a assemblea generale della S.A.T.: 46-47. BOT TRID E 144
FABBRO V. E., 1946 – L’Orto Botanico delle Viotte. Bollettino S.A.T., 14(4): 52. BOT TRID E 418
ANONIMO, 1947 – Orto Botanico Sperimentale sul Monte Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 25(1): 120.
GOLA G., 1947 – Il rabarbaro cinese coltivato nell’Orto sperimentale del Bondone. Studi Trent. Sci. Nat., 25(1): 111-115.
ANONIMO, 1949 – Orto Botanico Sperimentale sul Monte Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 26(1-2): 79.
ANONIMO, 1950 – Orto Botanico del Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 27(1-2-3): 123-124.
ANONIMO, 1951 – Orto Botanico Sperimentale sul Monte Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 28(1-2-3): 187-188.
ANONIMO, 1952 – Il Giardino e l’Orto Botanico Sperimentale del M.te Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 29(1-2): 80-81.
ANONIMO, 1952 – Il Giardino Botanico del Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 29(3): 181.
ANONIMO, 1952 – L’Orto Botanico sperimentale sul Monte Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 29(3): 182.
ANONIMO, 1953 – Orto Botanico. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 30(1): 79.
ANONIMO, 1954 – L’Orto Botanico. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 31(3): 153-155.
ANONIMO, 1955 – Giardino Alpino alle Viotte sul Monte Bondone. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 32(2-3): 132-133.
ANONIMO, 1958 – Giardino Alpino. In Notiziario. Studi Trent. Sci. Nat., 35(2-3): 281.
DORIGATTI R., 1955 – Pataticoltura. Sette anni di esperienze presso l’Orto Botanico delle Viotte di Bondone. Studi Trent. Sci. Nat., 32(1): 31-60.
MARCHESONI V., 1957 – Il Giardino Alpino alle Viotte sul Monte Bondone. Finalità e confronti con altri giardini alpini. Natura Alpina, 8(3): 69-75.
MARCHESONI V., 1958 – Il Giardino Alpino delle Viotte sul Monte Bondone. Bollettino S.A.T., 21(5): 3-7. BOT TRID E 51
MARCHESONI V., 1962a – Il Giardino Alpino di Monte Bondone. In MARCHESONI V., Escursione della Società Botanica Italiana nel Trentino occidentale 18-20 giugno 1962. Gior. Bot. Ital., 69: 347-349.
MARCHESONI V., 1962b – Il Giardino Alpino di Monte Bondone. Natura Alpina, 13(3): 65-80.
MARCHESONI V., 1962c – Dal leccio al cembro. Guida itinerario preparata in occasione dell’escursione sociale della Società Botanica Italiana nel Trentino Occidentale (18-20 giugno 1962). Studi Trent. Sci. Nat., 39(3): 364-422.
TOMASI G., 1973 – Giardino Botanico Alpino. In TOMASI G., Museo Tridentino di Scienze Naturali. Attività dal 1965 al 1971 Studi Trent. Sci. Nat. Sez. B, 50(1): 110-111.
FERRARI M. & TOMASI G., 1975 – Giardino botanico alpino. In Museo Tridentino di Scienze Naturali. Natura Alpina, 26(1): 1-52.
REDAZIONE, 1975 – Invito al Giardino botanico alpino delle Viotte. Natura Alpina, 26(4): 244.
TONZIG S. & PEDROTTI F., 1975 – Il Giardino botanico alpino alle Viotte di Monte Bondone. Natura Alpina, 26(4): 248-261.
TONZIG S. & DA TRIESTE F., 1975 – Elenco delle specie esistenti nel Giardino botanico alpino. Natura Alpina, 26(4): 262-275.
DA TRIESTE F., 1975a – Specie endemiche o particolarmente significative dell’Arco Alpino Meridionale. Natura Alpina, 26(4): 276-282.
DA TRIESTE F., 1975b – Specie particolarmente significative di altre catene montuose. Natura Alpina, 26(4): 282-286.
PEDROTTI F., 1988 – Il centenario della Società Botanica Italiana (1888-1988) e il cinquantenario del Giardino Botanico Alpino alle Viotte di Monte Bondone (1938-1988). Natura Alpina, 39(3-4): 1-24.
PEDROTTI F., 1992 – Giardini alpini e montani. Generalità. In RAIMONDO F. M., Orti Botanici, Giardini Alpini, Arborei Italiani. Grifo , Palermo: 373-380.
PEDROTTI F., 1992 – Il Giardino Botanico Alpino alle Viotte del Monte Bondone (Trento). In RAIMONDO F. M., Orti Botanici, Giardini Alpini, Arborei Italiani. Grifo, Palermo: 417-422.
TISI F., 1992 – Il centro informativo sulle piante alpine presso il Giardino Botanico Alpino delle Viotte di Monte Bondone. Museol. sci., 9(1993): 423-429.
PEDROTTI F. & DA TRIESTE F., 1996 – Il sentiero naturalistico del Giardino Botanico Alpino delle Viotte del Monte Bondone (Trento). Inf. Bot. Ital., 28(1): 125-127.
PEDROTTI F., 1997-1998 – I Giardini botanici alpini e la protezione della flora alpina. Contributii botanice, 1: 53-56.
PEDROTTI F. & DA TRIESTE F., 1998 – Conservazione ex situ di specie endemiche e rare nel Giardino Botanico Alpino delle Viotte del Monte Bondone (Trento). Museol. sci., 14(suppl.): 605-610.
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BONOMI C., CAMPEGIANI S., KAPELARI S., BERTSCH C., BROMLEY G., WELSBY C., JOHNSON S., MARSH G., KOSSEV K., GRANCHAROVA V. & PETKOVA L., 2007 – Investigating Plants and Sustainability in Botanic Gardens and Primary schools. Case study paper. Proceedings of the of the WEEC 2007 “4th World Environmental Education Congress 2007 – Learning in a changing world” Durban, South Africa 2-6.7.2007, available on-line @ www.weec2007.com and on CD-ROM.
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